Merrill, Pelillo: sottoscritta la transazione per il bond da 870 milioni

Bari. Operativa dal 23 febbraio, è stata ufficializzata oggi. Chiusa positivamente la controversia Regione-banca

BARI – Quella che è stata definita come “la prima e più importante transazione a livello europeo” tra banche d’affari ed enti locali è andata in porto: la Regione e la banca Merrill Lynch hanno chiuso positivamente la controversia sulle operazioni di copertura mediante strumenti finanziari derivati negoziate tra il 2003 e il 2004, in riferimento alle emissioni obbligazionarie (bond) all’epoca effettuate dalla Regione. Lo hanno annunciato in conferenza stampa il presidente Nichi Vendola e l’assessore al Bilancio, Michele Pelillo, assistiti dai consulenti di IFA consulting, dal prof. Ugo Patroni Griffi e dai dirigenti regionali (come il direttore d’area Mario Aulenta). “Ne abbiamo dato comunicazione ufficiale solo ora – ha detto Pelillo – perché volevamo la conferma che la transazione fosse operativa in tutti i suoi effetti: infatti è operativa dallo scorso 23 febbraio senza alcuna condizione sospensiva”. “La finanza derivata – ha aggiunto – è complessa e opaca. Tanto che nel 2008 il governo nazionale ha cancellato la possibilità per gli enti come la Regione di sottoscrivere accordi del genere. Anche nel nostro contratto dal valore di 870 milioni mancava l’equilibrio tra le parti ed erano eccessivi i rischi per la Regione”. Lo scenario peggiore prevedeva un default per un titolo di un paese europeo sovrano. “Nel 2003 questo forse non era pensabile, ma i fatti di oggi dimostrano il contrario: era una bomba ad orologeria dal timer neppure visibile. Tant’è che proprio ieri sera Standard & Poors ha declassato la Grecia a un livello di pre-default. Altre regioni per rinegoziare i bond hanno però scelto la strada dell’autotutela o del contenzioso giudiziario: gli è andata male. Ad esempio, il Piemonte ha perso davanti al Tribunale di Londra, avendo un contratto derivato simile al nostro. Noi abbiamo proceduto in maniera diversa, con uno sforzo che è stato premiato. Il percorso è stato favorito e condizionato dall’attività della Procura della Repubblica di Bari, con il procuratore Laudati e il sostituto Bretone si è creato un rapporto sinergico esemplare tra istituzioni. Ad esempio, i nostri consulenti erano anche i consulenti della Procura: li abbiamo condivisi, in quanto competenti ed indipendenti. Ringraziamo quindi la Procura e il Gip Giulia Romanazzi che, dopo la sottoscrizione della transizione, ha subito disposto il dissequestro delle somme, concludendo la parte civilistica della vicenda, mentre quella penale resta in piedi ma non riguarda la Regione”. Pelillo ha poi ringraziato il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, “nelle persone degli ufficiali Montagna, D’Alfonso e Paiano e gli ispettori Milillo e Quagliana, con i quali c’è stato un rapporto stretto e utile”. “Siamo legati all’obbligo di riservatezza – ha specificato poi Pelillo – e per questo abbiamo dovuto misurare le parole per non violare il contratto con Merrill, che è quotata in Borsa ed è legata a Bank of America e che potrebbe subire oscillazioni nelle sue quotazioni a seguito della rivelazione di dati sensibili. Ma possiamo dire che con la transazione abbiamo ottenuto la messa in sicurezza del contratto, mettendoci al riparo dai danni del default attuale”. Su 870 milioni, infatti la banca poteva investirne fino a 522 in titoli sovrani, tra i quali anche quelli greci o portoghesi. In caso di default di un Paese e quindi di un titolo, la Regione avrebbe avuto l’onere di rifondere l’ammontare immediatamente alla banca: da qui la pericolosità del precedente contratto. “Oggi abbiamo messo in sicurezza il contratto – ha spiegato Pelillo – abbiamo condiviso il piano di investimento, anato il rischio di default attuale e limitato quello futuro, presente in misura fisiologica nei vari titoli del paniere (il sinking fund). Abbiamo ottenuto maggiori garanzie con la transazione: che è stata sottoscritta in inglese ed in italiano (quest’ultima lingua fa fede ai termini di legge). Con una fideiussione di Bank of America ci siamo garantiti che nel 2023, data della scadenza del prestito, sarà garantito il rientro degli 870 milioni originari”. La fideiussione è stata sottoscritta a costo zero e il potenziale danno – di un’eventuale scomparsa futura di Merrill – è stato dunque azzerato. “Il Gip del tribunale – ha aggiunto l’assessore – ha detto nella sua ordinanza che il vantaggio attuale per Merrill è già di gran lunga superiore della somma sequestrata (200 milioni di euro). Ma la transazione è un atto così importante per la vita della Regione che non ci siamo fatti prendere la mano dall’entusiasmo e per chiuderla abbiamo coinvolto il Ministero delle Finanze, la Corte dei conti oltre alla Procura”. Pelillo ha poi confermato il rating A3 per la Puglia, “superiore o uguale – a parte la Lombardia – a quello degli altri enti locali in classifica”. Il consulente Nicola Benini, di IFA, ha detto che “in questi casi non è importante andare in tribunale, ma serve trovare soluzioni al tavolo delle trattative. Abbiamo parlato con una lingua comune e le abbiamo trovate”. Ugo Patroni Griffi ha confermato che “ci siamo confrontati per tre anni ogni giorno con persone che volevano confrontarsi”. Il direttore d’area Aulenta ha concluso che “la Puglia sta facendo di tutto per mettere in ordine i suoi conti. Non è vero dunque che la Puglia, come disse Tremonti nell’estate del 2010, è come la Grecia. E nell’ambito della messa in sicurezza dei conti ci sono operazioni come quella del bond AQP, la riduzione del deficit sanitario che abbiamo attuato in un anno invece che in due, la piena saturazione del patto di stabilità e dei crediti. Abbiamo tenacemente perseguito questi obiettivi”.

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