Verifica tariffe energia. Dubbi sul progetto

Lecce. Il tecnico incaricato di effettuare i controlli solleva ombre sullo stato di avanzamento dell’iniziativa. Il Pd chiede la Commissione Controllo

LECCE – Per un errore di fatturazione sull’energia elettrica, la Provincia di Lecce paga più del dovuto in bolletta. E per razionalizzare le spese e rientrare delle somme erroneamente versate, ha intrapreso un’attività di verifica delle tariffe applicate da parte di tutti i fornitori di energia. Tuttavia quest’attività di verifica non si starebbe svolgendo in maniera corretta. A denunciarlo è lo stesso tecnico incaricato di effettuare i controlli, Umberto Tarantino, di Maglie. Incaricato non direttamente da Palazzo di Celestini, ma dalla ditta Fronzoni G.P, di Sirmione (Bs). E’ infatti questa società ad aver ottenuto l’incarico da parte della Provincia (per una percentuale pari al 7% e comunque non superiore a 20.000 euro sulle somme recuperate) e ad averlo a sua volta affidato a Tarantino. Due sono in particolare le irregolarità evidenziate dal tecnico magliese, che le definisce “ingiustizie”. Uno. “Per sanare ciò è evidente a chiunque che io ho assoluta necessità di conoscere i dati delle forniture – spiega Tarantino -. Isceri (Pantaleo Isceri, dirigente del Servizio Provveditorato della Provincia, ndr) nei fatti me lo ha impedito e me lo impedisce tuttora, mentre tale conoscenza è propedeutica poiché la correttezza della tariffa applicata, delle imposte, tasse, addizionali, ecc è strettamente collegata con l’uso dell’energia”. In seguito al reclamo di Tarantino, il fornitore Clean Power Energia ha ammesso l’errore di fatturazione su tutte le forniture in questione ed è pronto a rettificarlo non appena avrà la lista firmata da Isceri. Ma allora perché Isceri non invia i documenti necessari? Un risposta la avanza lo stesso tecnico: “Potrebbe esser che non si voglia sollevare l’attenzione sull’operato dell’Agenzia dell’Energia, poiché in questo momento è in corso l’anamento della sua liquidazione ed una campagna di adesioni rivolta ai Comuni leccesi”. Due. Ovvero “seconda ingiustizia”. La Fronzoni non intenderebbe regolarizzare la posizione contrattuale di Tarantino, che starebbe continuando a lavorare in “nero” per la ditta bresciana. “Perché – si chiede Tarantino – la Provincia permette che io lavori in ‘nero’? Ricordo a me stesso che l’obbligo di acquisizione del Durc sussiste anche in caso di appalti relativi all'acquisizione di beni, servizi e lavori effettuati in economia mediante procedura di cottimo fiduciario”. Perché allora, in presenza di questa situazione di irregolarità lavorativa, Palazzo dei Celestini non ana la determina di affidamento incarico per riemetterla a nome del consulente? Per fare chiarezza su questa intricata vicenda, il Pd provinciale ha inviato una lettera al presidente della I Commissione “Controllo”, Paolo Cairo, chiedendo la convocazione della Commissione, alla quale far intervenire anche Tarantino, per “apprendere in maniera più chiara tali dubbi”. Non è la prima volta che il Pd solleva dubbi su questa vicenda. E’ del 29 settembre 2011 l’interrogazione al presidente della Provincia e al presidente del Consiglio provinciale in cui si chiede perché Palazzo dei Celestini non abbia nominato personale interno per l’attività di verifica sulle tariffe dell’energia elettrica e perché, prima di individuare la ditta Fronzoni, non abbia effettuato un’indagine di mercato per individuare l’offerta più vantaggiosa per l’appalto.

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