Canton. Successo del vitigno made in Puglia alla fiera asiatica. Capone: “Dalla Puglia il 76% dei vini italiani presenti alla convention”
CANTON – Il vino pugliese piace sempre più ai cinesi. La degustazione dei vini made in Puglia ha fatto boom a Canton, in Cina, dove si sta svolgendo la borsa d’affari World Wine Meetings Asia. Per le 16 imprese pugliesi volate lì con la Regione per partecipare all’evento, la gradita sorpresa è arrivata già nel momento dell’inaugurazione. È stata proprio la Regione Puglia, infatti, ad aprire la manifestazione, domenica 20 novembre, con la presentazione dei vitigni autoctoni pugliesi delle aziende presenti e una degustazione tecnica per gli operatori economici del settore tenuta dai rappresentanti della China Sommelier Association (CSA), che – come l’AIS italiana (Associazione Italiana Sommerlier) – fa parte del circuito della World Wine Sommelier Association. 83 buyer asiatici (sui 90 presenti) hanno voluto partecipare all’evento promozionale, permettendo agli operatori pugliesi di affrontare gli incontri d’affari con grande visibilità. Merito, spiegano gli esperti, dell’apprezzamento dei cinesi per il vino rosso. E quello pugliese, per le peculiarità climatiche e territoriali della Puglia, è corposo come piace ai cinesi. Con un rapporto qualità-prezzo adatto al mercato. “Le aziende pugliesi – ha spiegato Loredana Capone, vicepresidente della Regione Puglia – stanno rappresentando a Canton la stragrande maggioranza dell’offerta del nostro Paese, costituendo il 76% dei produttori italiani presenti. Stanno partecipando alla Convention da protagonisti come hanno già fatto solo alcuni giorni fa le imprese che operano nell’economia verde. Queste azioni, in continuità con gli accordi bilaterali tra la Regione Puglia e la Provincia del Guangdong, stanno qualificando sempre più la Puglia agli occhi della Cina, a tutto vantaggio delle nostre imprese”. Una posizione condivisa dai relatori dell’evento inaugurale di domenica, i sommelier ed esperti del settore e del mercato cinese, Matteo Mazzoni e Vinicio Eminenti. Per quest’ultimo, che vive e lavora da 18 anni in Cina e che dunque conosce il mercato da vicino, “la Puglia ha molto da dare e da ricevere dalla Provincia del Guangdong, anche grazie ai positivi accordi bilaterali intercorsi recentemente tra i due Governi, che agevolano gli interventi a cui abbiamo avuto l’onore di collaborare e a cui ci auguriamo di poter dare la giusta continuità”. All’importanza di inquadrare in un contesto istituzionale favorevole gli interscambi con la Cina, si deve aggiungere la “necessità di continuare a seguire e supportare il percorso di sviluppo del tessuto imprenditoriale pugliese – ha sottolineato Mazzoni – per poter sviluppare le potenzialità che la Puglia ha mostrato durante questa partecipazione alla Convention”. Il percorso di degustazione tecnica gestito dai due sommelier della China Sommelier Association è partito dal rosato, per poi passare al negroamaro, al primitivo, al nero di Troia e all’aglianico. Cinque vitigni, di cui si sono presentati anche gli abbinamenti alla cucina cinese.

Tra i tanti importatori asiatici, presente anche il giornalista e professore universitario, Joon Buem Le Ahn, famoso opinion leader del settore nel mercato coreano che ha sottolineato l’importanza strategica di accompagnare l’ingresso di questi nuovi vini italiani in Cina ad azioni educative e conoscitive degli stessi: “Ho molto apprezzato la presentazione della Puglia – ha detto -. Seguo da anni le realtà regionali italiane essendo un attento conoscitore di questo patrimonio del mondo, ma finalmente ho avuto la possibilità di scoprire una regione che ha presentato un ventaglio di offerte vinicole interessanti, anche per come i vitigni vengono declinati in modo diverso da tante imprese. Verrò presto in Puglia per conoscere il territorio e la storia che c’è dietro ogni bicchiere“.

Tra le 16 aziende vinicole presenti alla fiera cinese, quattro sono salentine. Si tratta della Terrulenta S.a.c. (Schola Sarmenti) di Nardò, della Conti Zecca di Leverano, della Castel di Salve di Tricase e de L’Astore Masseria di Stefano Benegiamo di Cutrofiano. Le altre sono: Azienda Agricola Petrera Pasquale di Gioia del Colle (Bari), Tenuta Viglione di Santeramo in Colle (Bari), Colli della Murgia Sas di Gravina di Puglia (Bari), Torrevento Srl di Corato (Bari), Vigne e Vini di Leporano (Taranto), Cignomoro Srl di Taranto, Cantina La Marchesa di Lucera (Foggia), Teanum di San Paolo di Civitate (Foggia), Valentina Passalacqua di Apricena (Foggia), Azienda Agricola Alberto Longo di Lucera (Foggia), Tormaresca di Minervino Murge (Bari), Colle Petrito di Minervino Murge (Bari). La partecipazione delle imprese al World Wine Meetings Asia è realizzata grazie al supporto operativo dello Sprint Puglia, lo Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese, coordinato dal Servizio Internazionalizzazione della Regione Puglia.