Manduria. Per il proprietario e l’amministrazione dell’impianto di compostaggio, l'ipotesi di reato di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi
MANDURIA – Proseguono le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce e di quelli della compagnia di Manduria, sui sequestri di alcuni terreni nei quali erano stati rinvenuti rifiuti provenienti da cicli di produzione di compost. Nelle scorse ore i militari hanno effettuato un controllo ambientale all'interno dell'impianto di compostaggio da cui provenivano i rifiuti e, a seguito dell'ispezione nel perimetro aziendale, hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza tre distinte aree per un totale di 9mila metri quadrati. In quell’area, in assenza di autorizzazioni, risultavano stoccati rifiuti ligneo cellulosi, rifiuti derivanti dal trattamento di compostaggio ed altri con alta concentrazione di plastica. Gli ulteriori accertamenti, effettuati anche con l'ausilio di personale tecnico della Provincia di Taranto, hanno chiarito che sulle tre aree sequestrate dovevano essere realizzate fabbricati adibiti a depositi, officine, cabine elettriche e vasche per la decantazione dei rifiuti. Dell’operazione i Noe hanno informato la Procura di Taranto, che ha convalidato il sequestro e le altre autorità amministrative per i provvedimenti di competenza. Al vaglio della Procura anche la posizione del proprietario e dell'amministratore dell'impianto ai quali, allo stato, i carabinieri hanno contestato l'ipotesi di reato di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi. 10 novembre 2011 Il Noe scopre nuove discariche abusive nel Tarantino MANDURIA – Ancora Manduria ed ancora contrada “Scapolata” al centro dell’attività dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce. Sono andate avanti, infatti, le indagini relative agli sversamenti nelle campagne tarantine di rifiuti provenienti dai cicli produttivi di impianti di compostaggio dove era stato già effettuato un sequestro lo scorso 20 ottobre. Lì i militari ieri hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza un’area di circa 10mila metri quadrati, coltivata ad oliveto, sulla quale hanno accertato che erano stati depositati e stoccati rifiuti speciali non pericolosi costituiti da materiale di colore scuro composto da plastica, vetro, frammenti in legno di varie dimensioni, terriccio, frammenti ferrosi arrugginiti e fanghi di depurazione, tutti provenienti dal ciclo di produzione di un impianto di compostaggio ubicato nelle vicinanze. Anche in questo caso il proprietario del terreno e il legale rappresentante della società produttrice di compost sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Taranto per ipotesi di reato che comprendono la gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi e l'esercizio di discarica abusiva. I rifiuti rinvenuti dal Noe, infatti, non potevano essere cosparsi su terreni agricoli, ma dovevano essere conferiti in discariche autorizzate. Il valore del terreno è di circa 60mila euro. Le indagini del Noe e della Compagnia di carabinieri di Manduria proseguono e tutte le competenti autorità sono state informate del sequestro per i provvedimenti del caso. La Procura di Taranto, intanto, ha provveduto a convalidare il sequestro. Titolare del fascicolo è il dott. Argentino.