Casarano. La riunione del partito è fissata per il 20 novembre. Due i temi previsti: le relazioni con il territorio e la definizione di una squadra di governo
CASARANO – In preparazione del Congresso provinciale, l’Udc di Casarano ha organizzato l’assemblea dei propri iscritti per il rinnovo delle cariche di partito al livello cittadino. Il giorno fissato per l’assemblea è domenica 20 novembre. L’evento affronterà due tematiche di fondo. La prima riguarderà la vita stessa del partito che “in adesione ai processi di cambiamento avviati – ha dichiarato il commissario Alberto Chiriacò – dovrà superare i ‘recinti del tesseramento’, per ricercare la nuova dimensione frutto delle dinamiche della realtà che Casarano esprime, anche quale città di riferimento dell’Area Vasta Salento 2020”. Ciò porterà ad interagire con la rete dell’associazionismo, espressione territoriale delle realtà socio-economiche e del volontariato locale. “Casarano – ha aggiunto Chiriacò – può rappresentare la sede ideale di un laboratorio politico legato alla svolta di Todi. Un laboratorio che, nel coltivare l’ambizione di interpretare le istanze della cultura cristiana e liberale, anteponga alla ricerca delle alleanze e dei candidati il coinvolgimento della società civile, per recuperare il metodo della programmazione”. La seconda tematica è rivolta ad approfondire le criticità della città per stabilire tra Udc locale ed i casaranesi un patto sulle cose da fare e sul percorso per pervenire più che alla candidatura più idonea, alla definizione di una vera e propria squadra di governo. “A tal fine – ha concluso il commissario cittadino del partito – dopo lo svolgimento del Congresso cittadino dovranno essere attivati una serie di tavoli per avviare un ‘nuovo inizio’. Per far sì che la programmazione sia vera e autentica. E tanto richiede, da un lato, la ‘certificazione’ delle risorse finanziarie realmente disponibili nel Bilancio di Casarano e di quelle attivabili dai canali nazionali ed europei. Un lavoro, questo, imprescindibile per individuare le priorità e per attivare le relative politiche da porre in essere, che non possono prescindere dalle necessità primarie della comunità, partendo dagli ultimi, dagli emarginati”.