Vitalizio e reversibilità. Il no, di fatto, di Congedo

Bari. L’esponente ex An rispetta le convivenze ma dichiara che la famiglia è quella fondata sul matrimonio

Di Giacomo Grippa BARI – Una decisione di civiltà dovrebbe essere assunta dal Consiglio regionale pugliese. Riduzioni dei compensi dalla prossima consiliatura per i componenti eletti, con decorrenza dai 65 anni del vitalizio per quelli non ricandidati o riconfermati. E' stata prevista la reversibilità del vitalizio anche ai conviventi degli ex consiglieri deceduti. Un atto di civiltà e rispetto umano che ha trovato contrario Saverio Congedo, l'esponente ex An vicino al sottosegretario Alfredo Mantovano, entrambi noti filo-fondamentalisti di Alleanza Cattolica e sostenitori della rinascita fascista Poundista. Congedo ammanta il suo chiuso reazionarismo con dichiarazioni di rispetto (!) e di non discriminazione verso le coppie di fatto, solo che per lui la famiglia vera sarebbe quella fondata sul matrimonio. Ci sarebbe da impegnarlo in una lettura corretta e sociologicamente fondata dei sentimenti delle persone, dei loro legittimi orientamenti amorosi e delle mutate forme di unione o legami esistenziali. Sarebbe oltretutto coerente che il suo leader di riferimento, il summenzionato sottosegretario, già parlamentare, avesse espresso analoga opposizione contro il vitalizio, le assistenze e provvidenze varie, riconosciuti ai conviventi di onorevoli e senatori. Resterebbe di fatto e strumentale solo la loro incongrua unità politica.

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