Gli ambientalisti: No al condono sulle rinnovabili

Forum Salento chiede al Governo di incentivare solo gli impianti fotovoltaici realizzati sui tetti e con materiali non tossici

Sì alla proposta di moratoria di Confindustria per gli impianti rinnovabili industriali. No a qualsiasi ipotesi di condono in materia di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili. E’ il punto di vista di Forum Salento che ritiene che l’attuale sistema di “iper-incentivazione” non promuova efficienza e sviluppo ma solo “eccessive ed ingiustificate rendite che a hanno a che vedere con una sana e ordinata crescita economica ed industriale”. “È altresì molto grave – aggiungono dall’associazione – che il vigente sistema di incentivazione consenta e spinga i portatori di interessi puramente speculativi a devastare e distruggere l’ambiente, i territori, la natura e i paesaggi che tanta importanza hanno per un settore chiave dell’economia Italiana come il turismo”. Gli ambientalisti ribadiscono con forza la propria contrarietà alla ventilata proposta di approvare un “condono in materia di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili”. Al contrario chiedono di estendere i controlli su tutti i progetti di eolico e fotovoltaico industriali, cioè volti alla vendita dell’energia prodotta, realizzati nei campi, o in mare, o ancora in cantiere, o solo ancora in iter autorizzativo, e “si rivedano anche quegli impianti, alcuni anche di parecchi ettari, su cui la giustizia amministrativa, a livello di Tar o di Consiglio di Stato, ha posto un velo di fuorviante legittimità, basata sulla correttezza di procedimenti amministrativi”. Forum Salento inoltre chiede al Governo di incentivare solo gli impianti fotovoltaici realizzati con materiali non tossici e ubicati sui tetti degli edifici che abbiano al massimo 50 anni, e di vietare in maniera categorica la collocazione di mega e medie torri eoliche e pannelli fotovoltaici nelle aree rurali, naturali, o lacustri. “Solo dopo aver saturato la potenzialità dei tetti – dicono – si potrà tornare a valutare a livello governativo di cosa ha ulteriormente bisogno il paese in termini energetici da fonti rinnovabili”.

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