Franco Ungaro: Koreja non può chiudere

I teatri Koreya e più in generale il teatro d'autore e di ricerca vive una fase di profondo disagio per le scelte scellerate della politica

Franco Ungaro è il manager dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce. Insieme ad un gruppo di attori, è il protagonista di un piccolo miracolo nel panorama culturale nazionale: Koreja è infatti uno dei Teatri stabili di ricerca e innovazione esistenti in Italia e riconosciuti dal Ministero per i Beni culturali. Il miracolo sta nei numeri: questi Teatri sono soltanto tredici in tutto e a Lecce c'è l'unico che dispone di una struttura di proprietà, un ex capannone industriale posto in periferia, nei pressi di Viale Taranto. Gli altri 12 teatri operano in strutture offerte dai rispettivi Comuni. Oggi Koreja lamenta i tagli al settore della cultura. Dichiara Ungaro: “Il Comune di Lecce non ha mai contribuito economicamente alle spese di Koreja, mentre la Provincia di Lecce non stanzia soldi da circa due anni”. “Koreja è a rischio chiusura” – conclude. Intanto non partirà “Strade Maestre”, la rassegna teatrale invernale a cura della cooperativa. Le polemiche con Paolo Perrone risalgono già ad alcuni mesi fa. La novità è l'allargamento delle rivendicazioni verso la Provincia, la quale, per bocca dell'Assessora alla cultura Simona Manca replica di aver invece stipulato una convenzione da 50.000 euro. Intanto è partita una petizione popolare che ha già raggiunto quota tremila firme. Il problema della cultura nel nostro Paese è reale. Il supporto economico è fondamentale anche in tempo di tagli selvaggi. Troppo spesso vediamo riconoscere sostegno economico ad iniziative prive di ogni valore intrinseco: non si può vivere di sola pizzica pizzica e sagre. I cittadini hanno bisogno anche di aprire la mente al teatro d'autore e di ricerca, a tutte quelle esperienze culturali che ci facciano sentire cittadini del mondo. I pochi soldi che il Comune di Lecce investe in cultura non possono rappresentare una leva per coltivare piccoli orticelli riservati agli amici degli amici.

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