Cgil: i numeri e le polemiche dello sciopero

I buoni risultati della manifestazione di ieri sono stati accolti con grande soddisfazione dal sindacato, ma non è mancata una nota polemica

La Cgil Lecce ha espresso entusiasmo e soddisfazione per i risultati dello sciopero di ieri a Bari. I circa 20mila manifestanti, provenienti da tutta la regione, presenti nel capoluogo pugliese hanno dato vita ad una protesta “colorata ed eterogenea”, composta anche da bambini ed anziani. Dalla provincia di Lecce, alla volta di Bari, sono partite più di 1000 persone: una partecipazione compatta accolta con euforia dal segretario provinciale della Cgil Salvatore Arnesano. Una rappresentanza significativa è stata, inoltre, quella dei braccianti della Masseria Boncuri di Nardò; Yvan Sagnet, insieme ai suoi compagni, ha aperto il comizio lanciando un messaggio forte e diretto nei confronti del lavoro irregolare e del caporalato. I numeri della giornata di ieri hanno superato le aspettative del sindacato: l'adesione in provincia di Lecce è stata del 48,3%. I lavoratori accorsi alla manifestazione sono stati, in alcuni casi, anche superiori al numero degli iscritti alla Cgil. In tutto questo, non sono mancate le polemiche. Da tempo, infatti, tra Cgil e Cisl non corre buon sangue: “ci preme anche segnalare la presenza alla manifestazione a Bari di tanti lavoratori della CISL – sottolinea il segretario generale della Cgil Lecce Salvatore Arnesano – segno della grande sofferenza che vivono i loro iscritti per l’inspiegabile scelta dei loro dirigenti nazionali che evidentemente hanno perso di vista lo scopo primario del fare sindacato che è quello di tutelare i diritti dei lavoratori e gli interessi dei propri iscritti. Per questo mi sembra quanto mai ridicolo il comportamento di esponenti della Fim Cisl di Lecce che diffonde notizie false sullo sciopero di un sindacato come la CGIL che raccoglie ormai anche i consensi dei lavoratori della sua categoria. Forse a muoverlo è la nostalgia di tempi migliori, quando la sua categoria e la sua confederazione erano in grado di organizzare degli scioperi generali per difendere i lavoratori e i propri iscritti che dalla CISL evidentemente non si sentono più tutelati. Pensasse quindi ai problemi interni al suo sindacato l’esponente della Fim Cisl Lecce”. Una vera e propria dichiarazione di guerra in un momento delicato che, probabilmente, non converrebbe sprecare per lotte tra lavoratori.

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