Lecce. Ambiente ed immigrazione come primi punti all’ordine del giorno. Il nuovo prefetto non perde tempo per mettersi al lavoro
LECCE – Si tinge di “rosa” la prefettura del capoluogo salentino. A ricoprire la carica, finora rivestita da Mario Tafaro (trasferito a Bari), è da alcuni giorni Giuliana Perrotta, dal 2008 prefetto a Enna. Nata a Campobasso, sposata con un architetto e madre di due figli, il neo prefetto di Lecce è laureata in Giurisprudenza all'Università “La Sapienza” di Roma con il massimo dei voti. La Perrotta si è poi formata alla Scuola superiore della pubblica amministrazione della Presidenza del Consiglio. Nel 1981 il suo ingresso nel Ministero dell'Interno, trent’anni di carriera in cui ha maturato innumerevoli esperienze sia a Roma sia in varie prefetture tra cui Cosenza, Caserta e Bari. “Sono onorata di essere il primo prefetto donna qui a Lecce – ha commentato la Perrotta –, anche se nella mia lunga carriera ho già ricoperto cariche e affrontato emergenze così diverse da avere un bagaglio professionale molto ampio. Inoltre non ho mai lavorato nel Salento e sono felice di arrivare in una splendida città come Lecce, dove trasferirò la mia residenza”. Capoluogo salentino a parte, il neo prefetto si è già confrontato con le problematiche di una regione complessa e vasta come la nostra: “Conosco molto la bene Puglia, una regione che amo moltissimo, essendo stata in passato subcommissario per l'emergenza ambientale, e ritengo che abbia grande potenzialità sfruttate solo in parte. Anche per questo ritengo ci voglia una particolare attenzione in certi settori economici, che possono diventare oggetto degli interessi criminali”. Altro tema caldo all’attenzione della Perrotta è sicuramente quello dell’immigrazione clandestina, che negli ultimi giorni ha fatto registrare picchi allarmanti: “All’inizio della mia carriera, nei primi anni Novanta, ho fatto parte della prima commissione in Italia che si è occupata di lotta all’immigrazione clandestina. Da allora, spostandomi su tutto il fronte meridionale, ho avuto occasione di continuare a fronteggiare questa emergenza continua. Il Salento, per la sua posizione geografica, è un po’ come la Sicilia, un facile approdo per i migranti e quindi sicuramente dobbiamo essere pronti ad affrontare le emergenze. Una di queste è la presenza di troppi immigrati nel centro di accoglienza di Otranto, anche se la situazione sta lentamente tornando alla normalità”. Riguardo invece allo sfruttamento dei lavoratori extracomunitari nei campi e nei cantieri del Salento, il prefetto ha già annunciato un incontro con le forze dell’ordine e un vertice lunedì a Bari a cui parteciperà il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano.
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