Secondo il vicepresidente del Consiglio regionale la politica deve liberarsi dal giogo della burocrazia ed aiutare concretamente la famiglie dei lavoratori
Il grido di dolore degli operai dell’Adelchi viene raccolto dal vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Maniglio che chiede alla politica regionale ma anche a quella nazionale di riflettere sul futuro e sulla dignità di 500 famiglie che da anni convivono con la precarietà e il bisogno. Spetta alla politica, dice Maniglio, dare una risposta concreta. “Trovo aberrante la situazione denunciata dai lavoratori. La burocrazia non può essere una rete, impersonale, che imbriglia tutto, sterilizzando i diritti delle persone. E lo scaricabarile tra enti – è colpa dell’Inps, della Regione o di chissà chi – è francamente penoso”. Per questo Maniglio chiede al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e all’assessora al Welfare Elena Gentile un’azione forte, come l’occupazione degli uffici che debbono autorizzare l’Inps ad erogare la cassa integrazione o gli assegni per l’attività di formazione cercando una soluzione veloce in “questa storia di diritti negati”. “Gli operai dell’Adelchi – aggiunge Maniglio – hanno gli stessi diritti dei loro colleghi di Melfi o di Mirafiori. E far sentire loro la vicinanza delle istituzioni o, addirittura, riuscire a far accendere i riflettori nazionali sulla loro vertenza, sarebbe già un atto concreto di solidarietà. Continuiamo a sperare che ciò possa ancora accadere per poter dare una soluzione lavorativa a tanti operai”. Articoli correlati Lavoratori Adelchi ancora in lotta Truffa Adelchi. Cinque indagati
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding