Pozzi abusivi. Cinque, nel Capo di Leuca

Quattro dei pozzi scoperti dalla Guardia di finanza erano totalmente illegali; per il quinto veniva corrisposto un canone inferiore al dovuto

Spesso non è visto come un reato eppure lo è, perché arreca un danno all’ambiente e alle casse pubbliche. Si tratta dello sfruttamento non autorizzato di risorse idriche. Realizzare un pozzo è infatti un’operazione che va subordinata al rilascio di una concessione da parte dell’Autorità regionale preposta (Uffici dell’ex genio civile ora strutture tecniche provinciali della regione Puglia), ed al pagamento di un canone annuo, differenziato a secondo del diverso utilizzo che si fa dell’acqua estratta. Per queste ragioni, le Fiamme Gialle della Tenenza di Leuca hanno avviato nel territorio del Basso Salento un monitoraggio del particolare fenomeno, che infatti ha dato i suoi frutti. Sono stati individuati nei Comuni di Morciano di Leuca, Castrignano del Capo, Salve e Presicce cinque pozzi illegali, di cui quattro completamenti abusivi, privi cioè di qualsiasi autorizzazione ed in evasione dei canoni idrici dovuti; per il quinto, pur autorizzato, il proprietario pagava un canone annuo inferiore rispetto a quello effettivo. I responsabili rischiano ora una sanzione pecuniaria fino a 30mila, oltre al pagamento per intero dei canoni non versati, pari a 15.587 euro complessivi.

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