Lecce. Tadeusz Konrad Palarz, 48 anni, era un clochard. A giugno era stato ricoverato nel reparto Malattie infettive
aggiornamento delle ore 14:00 LECCE – Il cadavere trovato ieri pomeriggio nel cortile dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce è quello di Tadeusz Konrad Palarz, di nazionalità polacca, deceduto all’età di 48 anni. Gli agenti della Squadra mobile hanno lavorato tutta la notte per risalire alla sua identità partendo da alcuni oggetti ritrovati nelle vicinanze del corpo, una stampella, una borsa ma soprattutto un taccuino con degli appunti, tra cui dei numeri di telefono. E infatti proprio in quel taccuino è stata rivenuta la chiave per risolvere almeno il primo enigma, quello sul nome dell’uomo. Tra i numeri di telefono lì segnati, vi era anche quello di una donna, anche lei polacca, che lavora nel capoluogo e che agli inquirenti ha riferito di conoscere Palarz; proprio a lei è toccato identificare il corpo. L’ha fatto partendo dalle scarpe, che lei stessa gli aveva regalato. La donna ha anche riferito agli agenti che Tadeusz Konrad Palarz era un clochard che frequentava la zona della stazione del capoluogo. Alle spalle, piccoli problemi con la giustizia per furti e reati simili. Ma il caso non è archiviato, tutt’altro. Le indagini continuano, sotto il coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica, Lino Bruno, “al fine di fare piena luce sull’accaduto”. L’autopsia, che sarà eseguita dal medico legale Alberto Tortorella, non è ancora stata disposta; tuttavia sembra quasi certo che l’uomo non sia deceduto più di una settimana fa; l’avanzato stato di decomposizione in cui è stato trovato il suo corpo potrebbe essere stato determinato dal forte caldo degli ultimi giorni. Un ultimo elemento: il mese scorso, Palarz era stato ricoverato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Lecce. Il suo decesso, ma è tutto da accertare, potrebbe collegarsi a quel ricovero. Giallo al Fazzi: un cadavere tra le erbacce LECCE – E’ difficile immaginare una scoperta più macabra. Un corpo in avanzato stato di decomposizione, quasi uno scheletro ormai, mutilato di una mano. Il luogo del ritrovamento? Il recinto dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Ad accorgersi della presenza, ieri, un operaio di una ditta esterna che ieri pomeriggio attorno alle 16 stava lavorando vicino all’ingresso dell’area Nord, l’area, per intenderci, dalla quale transitano i carri funebri diretti alla camera mortuaria. Il corpo era quasi nascosto dalle erbacce. L’uomo ha avuto paura ed ha tenuto il segreto fino a sera; poi non ce l’ha fatta più ed ha informato i superiori che a loro volta hanno avvisato la dirigenza dell’ospedale. Sul posto si sono subito recati gli agenti della Squadra mobile con il dirigente Michele Abenante. Il cadavere – tanto è emerso dai primi accertamenti – appartiene ad un uomo sulla sessantina; indossava un pigiama, ridotto in brandelli, probabilmente da cani randagi; probabilmente gli stessi che lo hanno privato della mano. Poco lontano, una stampella. Ed un borsone con un borsello ed un foglietto con numeri di telefono. Da lì si potrà partire per approfondire il caso e risalire all’identità del corpo. Che, ma è solo un’ipotesi, potrebbe appartenere ad un clandestino.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding