Colacem: gli ambientalisti all'attacco

Undici associazioni ambientaliste protestano contro la proposta, aperta alla sperimentazione, della senatrice Poli Bortone

Ad oggi, sono undici le associazioni che, protestando attivamente, cercano di sbarrare la strada alla Colacem e alla possibilità che si autorizzi la combustione di CDR a Galatina. Esprimono indignazione all'unisono per la proposta “irresponsabile” della senatrice Adriana Poli Bortone, che vorrebbe concedere una fase di sperimentazione alla Colacem e si oppongono decisamente all'ipotesi di un inceneritore con emissioni nocive già documentate. La Provincia non è ancora stata chiara a riguardo e, di fronte alla temuta eventualità, gli ambientalisti basano le loro ragioni su alcuni punti chiave: l'alta incidenza, sul territorio, di neoplasie ed altre malattie mortali correlate all’inquinamento ambientale; a Colacem fu già consentito, anni or sono, di procedere con una simile sperimentazione, ma fu sospesa per evidenti sforamenti; la proposta della Poli Bortone non tiene conto degli effetti già in essere sul territorio e del fatto che “l’unica percentuale accettabile di morti e' zero” e la LILT, la Lega Italiana Lotta ai Tumori, ha constatato che nel circondario di Galatina cosi' non e'. E poi ancora: i rifiuti son una risorsa e vanno riciclati, non bruciati e il motivo che spinge Colacem a chiedere di bruciare CDR solo esclusivamente economici, accusano le associazioni. Bruciare CDR è un attività iper-incentivata dallo Stato. Intollerabile, sostengono i cittadini, che la Provincia “tergiversi cosi', a partire dal suo presidente: chiederemo a tutti i comuni coinvolti di esprimersi nel merito”. Come ha fatto, ricordano, il Comune di Maglie dopo la catastrofe Copersalento: “sulla spinta delle proteste popolari l'amministrazione ha varato, già diversi mesi fa, una delibera in cui vietava sul suo feudo ogni attività di combustione di CDR, biomasse e d’ogni combustibile fossile, a fini industriali (d’industria pesante o energetica) sul suo territorio!”. E non finisce qui. Colacem avrebbe, infatti, sconfinato i limiti della cava Don Paolo, nella zona di Cutrofiano, nonostante peraltro vi sia un procedimento di apliamento della cava stessa ancora in fase di autorizzazione. “Se tale presunto sconfinamento fosse confermato attraverso un’attività di verifica in loco, – si legge in un comunicato – si dimostrerebbe come l'attività estrattiva in essere abbia anche determinato una sostanziale invasione dell'area annessa di 150 metri dal reticolo fluviale affluente del canale Metallo, area tutelata dal PUTT/p Regionale”. Le associazioni chiedono quindi alle autorità competenti che si facciano alle responsabili della vigilanza e del procedimento autorizzativo; chiedono la verifica del presunto sconfinamento e la considerazione nel processo valutativo di autorizzazione per l'ampliamento in oggetto. Questo l’elenco delle associazioni firmatarie: Forum Amici del Territorio, Il Formicaio, CulturAmbiente Onlus, Nuova Messapia, SAVE Salento – Salviamo il Salento, Tramontana, Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute dei Cittadini, CittadinanzAttiva T.D.M. Comprensorio Adriatico, Meetup Galatina 5 Stelle, Forum Ambiente e Salute e Meetup Salentini Uniti con Beppe Grillo.

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