Ex Prototipo: dalla Provincia un appello alla Regione

Nell'ambito della vicenda ex Prototipo, la Provincia di Lecce invita la Regione a trovare una soluzione

Chi può fare qualcosa per risolvere la vicenda dei lavoratori ex Prototipo di Nardò? Ad oggi, ancora non ci è dato saperlo. Qualche giorno fa, i consiglieri provinciali di minoranza Cosimo Durante, Alfonso Rampino, Roberto Schiavone, Gabriele Caputo, Giovanni Siciliano, Adriana Poli Bortone, Mario Pendinelli, Gianfranco Coppola e Sandro Quintana risollevavano l'incresciosa faccenda con una mozione. Cercando di riassumere, i dipendenti All Service (cooperativa in subappalto) usufruiscono della cassa integrazione in deroga sino al mese di agosto 2011, diversamente dagli operai Italian Job (cooperativa in subappalto) che, non avendo lavorato con la stessa Cooperativa per un anno consecutivo, hanno potuto beneficare del suddetto ammortizzatore sociale fino a dicembre 2009, motivo per il quale, da allora, non percepiscono alcun reddito; vista la situazione drammatica che ha coinvolto tante famiglie, i consiglieri avevano invitato il presidente Antonio Gabellone ad occuparsi con urgenza del problema. Proprio ieri, è giunto, in risposta a questa richiesta, la risposta dell'assessore al Lavoro Ernesto Toma. “La questione relativa alla crisi occupazionale della Nardò Technical Center S.r.l., società che gestisce la “Pista di Nardò”, è all’attenzione della Provincia di Lecce sin dal luglio 2010, – ha ricordato Toma – quando è stato sottoscritto un accordo sindacale tra la N.T.C. S.r.l. e le organizzazioni sindacali, con il quale è stato concordato il ricorso alla Cigs straordinaria per evento improvviso e imprevisto”. Eppure, l'assessore al Lavoro ha voluto specificare che, nonostante l'interesse della Provincia di Lecce, l'unica vera soluzione può giungere solo dalla Regione. Da via Capruzzi giunsero, infatti, i “FONDI Por Puglia 2000-2006 Mis. 4.18” per la realizzazione del progetto della Nardò Technical Center. “Più coerente – ha concluso Toma – sarebbe stato se, oltre ai nove consiglieri provinciali sottoscrittori della Mozione al Presidente della Provincia Gabellone, ci fosse stata anche la firma, stranamente assente, della vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, la quale avrebbe certamente molto da dire al riguardo, poiché rappresentante istituzionale dell’ente concessore”. Ricapitolando, la patata bollente passa dai lavoratori alla Provincia, dalla Provincia alla Regione. Per ora, al di là di un rimbalzarsi di responsabilità, la situazione rimane drammaticamente invariata.

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