Lecce. L’assessore ai Lavori pubblici replica alle accuse di Quarta e Spagnolo (Pd) e della XI Commissione
LECCE – “Continuiamo a lavorare per offrire ai cittadini leccesi e ai turisti che affollano la città servizi moderni e adeguati, capaci di rispondere a tutte le esigenze. In questa ottica si inserisce anche la recente inaugurazione di un locale in via Libertini che dispone di alcuni bagni e docce e la prossima riapertura dei bagni pubblici di via Marconi, a due passi dal cinema Massimo e a metà strada tra piazza S. Oronzo e piazza Mazzini”. L’assessore ai Lavori pubblici Gaetano Messuti replica alle accuse rivolte all’Amministrazione comunale da parte delle consigliere Rita Quarta ed Angelamaria Spagnolo sull’insufficienza ed inadeguatezza in città di bagni pubblici. Proprio questo era stato il tema della Commissione di controllo riunitasi ieri. “I lavori per il restyling di questa storica struttura – ha aggiunto Messuti -, sospesi alla luce di alcuni rilievi emersi durante gli scavi, riprenderanno nei prossimi giorni. Il ritardo, infatti, era relativo esclusivamente ad un problema strutturale legato al sito in questione, tanto che è stato necessario effettuare una verifica statica complessiva. L’Amministrazione Comunale è stata costretta, dunque, a realizzare un nuovo progetto che prevede la costruzione di una struttura interrata, così come disposto dalla Sovrintendenza archeologica e ai beni culturali, per la sua vicinanza al Castello Carlo V. Per tutte queste ragioni i lavori sono andati sin qui a rilento ed ecco perché – ad oggi – dei 200mila euro previsti, ne sono stati spesi solo una minima parte”. Non ci sarebbe dunque alcun sotterfugio né alcuno spreco di danaro pubblico. I lavori, stando alle rassicurazioni dell’assessore, dovrebbero riprendere nei prossimi giorni e terminare ad ottobre. Il progetto prevede la realizzazione di una struttura “moderna e funzionale – ha spiegato Messuti -, adeguata alle nuove, mutate esigenze dei cittadini e dei turisti e, in particolare, dei portatori di handicap”. 4 luglio 2011 Bagni pubblici. La Commissione bacchetta il Comune LECCE – Nel Comune di Lecce non ci sono sufficienti servizi igienici pubblici. La situazione, già grave di per sé, si aggrava ulteriormente in occasione di eventi di grande richiamo, come la appena trascorsa “Notte Bianca”, durante i quali si misura l’effettiva inadeguatezza del servizio. La XI Commissione comunale di Controllo, che si è riunita stamattina e su iniziativa della vicecommissaria Rita Quarta ha dibattuto questa questione, ha duramente stigmatizzato lo stato di disagio della città per quanto riguarda la situazione dei servizi pubblici, chiedendo di conoscere se e come siano stati spesi i fondi rivenienti da un mutuo di 200mila euro contratto nel 2009 ed avente come oggetto la ristrutturazione dei bagni pubblici, per il quale il Comune ad oggi versa una rata di circa 9mila euro all'anno senza beneficiare di alcunché. Nel corso della riunione inoltre la consigliera Angelamaria Spagnolo ha ricordato di avere presentato, nel giugno 2009, una interpellanza discussa il mese successivo in cui denunciava che il centro storico ed i suoi vicoli fossero diventati vespasiani a cielo aperto; all’epoca – ha riferito – in Consiglio le assicurarono che si stava provvedendo alla costruzione di nuovi bagni e che il sito era stato già localizzato, ma poi non se ne è avuta più alcuna notizia. Oggi, a distanza di due anni, la situazione è ancora più grave. I residenti del centro, soprattutto con il caldo estivo, non riescono più ad uscire dalle proprie case per il cattivo odore per le strade ed i proprietari dei bar sono esasperati dalle continue richieste di utilizzo del wc. “Chiediamo che la situazione sia risolta al più presto e che si attivi una maggiore sorveglianza per evitare gli inconvenienti denunciati”. La Commissione sarà riconvocata nei prossimi giorni alla presenza del dirigente e dell'assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Messuti, oggi assente giustificato. 4 luglio 2011 'Mi scappa la pipì': remake a Palazzo Carafa di Andrea Gabellone Provate a fare una passeggiata dopo cena per le vie di Lecce. Fatelo, ma prima evitate di bere tanto per placare la sete conseguente alla vostra giornata di mare. Viceversa, per andare in bagno, non avrete scampo: o la via, rigorosamente scortati da amici o parenti per allontanare occhi indiscreti, o niente. Alle 11.00, stamattina, a Palazzo Carafa si discuterà proprio di questo, della cronica carenza di bagni pubblici nella città capoluogo. La vicepresidente della Commissione Controllo, la consigliera Rita Quarta, infatti, ha convocato l’assemblea per discutere del problema e capire come risolverlo, in una città che punta sul turismo e, quindi, sui servizi ai turisti. “Occorre individuare una soluzione – sostiene la Quarta – alle continue lamentele in tal senso”. Soltanto a fine anno, infatti, Lecce avrà un bagno pubblico nei locali interrati di viale Marconi, vicino al Castello Carlo V. I lavori procedono a rilento e la necessità di un servizio pubblico è diventata impellente. I bagni fra Piazza Sant’Oronzo e corso Vittorio Emanuele sono ormai un lontano ricordo, dopo l’alienazione dell’immobile che li ospitava; off limits anche quelli di Piazza Libertini. E poco importa se le presenze turistiche continuano ad aumentare e la sera, molti giovani, siano costretti ad un “fai da te” dagli effetti maleodoranti, specie d’estate. Mentre l’amministrazione Perrone pensa di ripristinare alcuni rifugi antiaereo per utilizzarli come bagni – ve ne sono sotto la Villa comunale e a Porta San Biagio – a soccorrere cittadini e turisti intervengono i privati. In via Libertini, zona piazza Duomo, si potrà andare in bagno a pagamento, a qualsiasi ora e fare anche la doccia. Costo? Dai 50 centesimi a pochi euro.
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