Inquinamento Ilva. Mazza: ‘La Regione parte civile’

L’interrogazione urgente del consigliere regionale dell’Italia dei valori

La contaminazione da diossina dei capi di bestiame e dell’atmosfera avrebbe danneggiato la Puglia intera e non solo i cittadini e gli allevatori con poderi nel Tarantino. E’ il punto di vista del consigliere regionale dell’Italia dei valori Patrizio Mazza che ieri mattina ha presentato al presidente Nichi Vendola, un’interrogazione urgente a risposta scritta circa la richiesta di costituzione di parte lesa della Regione Puglia nei confronti dei procedimenti (n.938/10 e n. 4868/ R.G.R.N.) contro la società Ilva S.p.A., per i quali venerdì scorso 24 giugno presso la procura di Taranto si è proceduto ad incidente probatorio. L’inchiesta che ha coinvolto come parti lese nove allevatori della provincia ionica costretti ad abbattere i loro capi di bestiame perché risultati contaminati da diossina unitamente a Comune di Taranto, Provincia di Taranto, Regione Puglia e Ministero dell’Ambiente. I reati per i quali sono indagati il presidente Emilio Riva ed altri sono disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose, inquinamento atmosferico. “Nella mia interrogazione – ha commentato Mazza – auspico fortemente che la Regione si costituisca parte civile attivando quelle iniziative e quei provvedimenti che possano garantire l’iter di giustizia. Faccio ancora una volta appello al presidente Vendola affinché dica basta ai veleni che inquinano da nord a sud e che si esca da una economia imperniata su discariche, petrolchimico, acciaieria pesante che influisce negativamente sull’indotto manifatturiero e tanto altro. Vorrei che si iniziasse veramente una fase nuova – ha continuato il consigliere dell’Idv – in cui i giovani si possano ritrovare idealmente e fattivamente, sul piano delle loro prospettive di vita sicuramente ben diverse da quelle derivanti da tanto scempio sanitario ed ambientale. Chiedo di mettere in campo un progetto del genere per il Sud e per Taranto e la sua provincia in particolare, perché darebbe impulso ad un nuovo entusiasmo, alla voglia di essere costruttivi, peculiarità che proprio i giovani di questi territori non ravvisano più nel loro futuro e che ci chiedono a gran voce. Questo è il messaggio che auspico Nichi comprenda: un impegno a realizzare il miglior progetto di benessere per chi scommette ancora su questo nostro mezzogiorno e su un territorio come Taranto e la sua provincia, perché vorrei ricordare che al nord vengono riversati grandi profitti proprio grazie al preponderante contributo del Sud”.

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