Aqp pubblico. I dubbi dell’Udc

Bari. Secondo Salvatore Negro si tratterebbe di una legge ideologica e contraddittoria

BARI – “Il dibattito in Aula non ha fugato i nostri dubbi, anzi li ha accentuati. Il disegno di legge approvato che trasforma l’Acquedotto Pugliese da Spa in azienda pubblica regionale, è fortemente ideologico e contraddittorio in alcune articolazioni di fondo. Inoltre suscita non pochi dubbi di costituzionalità, soprattutto con riferimento ai profili di riparto delle competenze legislative Stato-Regione”. Lo ha dichiarato il presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, durante i lavori odierni del Consiglio regionale che approvato a maggioranza il disegno di legge n. 08 dell'11 maggio 2010 “Governo e gestione del Servizio idrico integrato – Costituzione dell'Azienda pubblica regionale Acquedotto pugliese (AQP). Negro ha colto così l’occasione per spiegare le ragioni del “no” dell’Unione di centro. “Dall’insieme delle pronunce della Suprema Corte – ha sottolineato il capogruppo Udc – emergono sostanziali conferme da parte dei giudici costituzionali riguardo le norme statali sul servizio idrico integrato e, in particolare, sul riconoscimento in capo allo Stato della relativa competenza legislativa”. “Una legge demagogica – ha continuato Negro – in quanto non garantisce realmente un minimo vitale ai soggetti meno abbienti, considerato che tale garanzia è subordinata agli avanzi di gestione dell’Azienda che nessuno può determinare con certezza”. “Altra questione – riguarda la sottrazione di quote di cofinanziamento regionale di diversi progetti relativi a programmi comunitari, in particolare nei settori dei trasporti e dell’assistenza tecnica all’attuazione del programmo operativo FESR 2007-2013, per acquisire le quote societarie della Regione Basilicata che ammontano a 12,5 milioni di Euro. In questo periodo di particolare crisi economica, si priva il territorio, ed in particolare il Salento, di indispensabili infrastrutture nel settore dei trasporti”. “Registriamo ancora – ha aggiunto Negro – una scarsa sensibilità da parte della maggioranza di centro sinistra riguardo la richiesta del “Comitato per l’acqua bene comune”, di cui si è fatto portavoce l’Udc, di rinviare l’approvazione degli emendamenti dell’assessore Amati e della stessa legge. Considerato che non c’era nessuna scadenza da rispettare, è stato un atto di grave disattenzione soprattutto nei confronti di chi ha contribuito alla stesura della legge ed ha partecipato attivamente alla campagna referendaria sull’acqua”. “Con la coerenza e la correttezza che caratterizza la nostra linea politica – ha concluso – così come in altre occasioni abbiano sostenuto ed approvato provvedimenti ritenuti indispensabili per lo sviluppo del territorio e nell’interesse della Puglia, questa volta abbiamo votato contro, riaffermando il nostro ruolo di opposizione costruttiva e responsabile”. Articolo correlato: Aqp pubblico. L’ok del Consiglio

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