Casarano. L’ordigno sarebbe stato depositato da ignoti giunti a bordo di una moto di grossa cilindrata
CASARANO – Inquietante episodio l’altra notte che ha coinvolto una famiglia di imprenditori di Casarano. Una bomba-carta, lanciata da uno o più sconosciuti, è scoppiata all’ingresso delle abitazioni dei fratelli Vito e Giovanni Memmi, situate in pieno centro abitato in corso Vittorio Emanuele II n. 151. L’esplosione dell’ordigno, che per fortuna non aveva un grande potenziale, ha sfondato la parte inferiore della porta d’ingresso della casa di Vito Memmi, imprenditore del settore agricolo. Il grave episodio è avvenuto alle ore 2.10-2.15 della notte tra domenica e lunedì. Gli autori del gesto sarebbero scappati a bordo di una moto. Le indagini sono condotte dai carabinieri della stazione di Casarano. Notte di paura per la famiglia Memmi a causa dell’esplosione della bomba carta, fatta esplodere in piena notte da ignoti all’ingresso dell’edificio, situato a piano terra. L’ordigno, secondo la testimonianza di uno dei figli di Giovanni Memmi che era rincasato da poco, sarebbe stato depositato da ignoti giunti a bordo di una moto di grossa cilindrata. Infatti, la scoppio è avvenuto subito dopo che il ragazzo ha sentito il classico rumore di una potente accelerazione di una moto che si allontanava ad alta velocità. Svegliati dalla deflagrazione, i fratelli Memmi e i loro familiari sono corsi in strada e hanno potuto verificare i danni, non gravi, subiti dalla porta d’ingresso in alluminio e vetro. La bomba carta, però, pare che sia stata depositata tra i due ingressi attigui delle abitazioni di Vito e Giovanni Memmi. I diretti interessati non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, ma sembra chiaro che si tratti di un avvertimento. Ma contro chi? La risposta potrebbe arrivare solo alla fine delle indagini, quando i carabinieri avranno raccolto tutti gli elementi necessari per ricostruire la vicenda. Non si può non rilevare, però, che Giovanni Memmi è noto in città per le sue battaglie politiche e civili, essendo vice presidente dell’attiva associazione “Idee Insieme”. E’ possibile che il grave episodio sia da collegarsi alla sua attività. Allo stesso modo non si può escludere che il fatto sia da collegarsi all’attività imprenditoriale del fratello Vito, titolare dell’azienda agricola “Pullo”, che trasforma e commercializza prodotti ortofrutticoli.