La catena umana: ‘Fermiamo il nucleare’

Nardò. Il Comune salentino è uno dei siti considerati idonei ad accogliere un impianto per la produzione di energia nucleare. Qui, come in altre nove città italiane, domani una catena umana chiederà di votare sì al referendum sul tema

NARDO’ – L'appuntamento con il referendum è sempre più vicino e, in mancanza di una campagna di sensibilizzazione adeguata, associazioni e forum cercano di colmare come possono le lacune generate dalla disinformazione o dal disinteresse. Domani sarà la volta della manifestazione promossa dal comitato “Vota Sì per fermare il nucleare”. Dieci catene umane cingeranno altrettanti siti nucleari o candidati a diventarlo: Saluggia (Vercelli), Caorso (Piacenza), Chioggia (Venezia), Monfalcone (Gorizia), Montalto (Viterbo il 22 maggio), Termoli (Campobasso), Scanzano Jonico (Matera), la foce del fiume Sele (Salerno), Palma di Montechiaro (Agrigento) e la salentina Nardò. La costa tra Manduria e Nardò è stata, infatti, identificata fin dal 1979 come zona idonea ad ospitare un impianto nucleare. La battaglia contro il silenzio si sta combattendo su più fronti, dalle strade al Parlamento. L'ultima novità ci arriva da Novellara, provincia di Reggio Emilia, dove la consigliera comunale del Pdl Cristina Fantinati ha scritto al sindaco, al prefetto e alla Polizia municipale chiedendo di eliminare le bandiere dei vari movimenti per i referendum sull'acqua e sul nucleare perché si tratta “di propaganda elettorale fuori dalle zone autorizzate”. E così, appellandosi ad una vecchia norma elettorale del 1956, ha costretto i cittadini, con l'aiuto di vigili, a ritirare le bandiere da finestre e balconi. Non occorre avere grande perspicacia per capire che questi provvedimenti, come quello della moratoria sul nucleare, sono lo specchio della paura nei confronti di un voto popolare sacrosanto. E proprio per questi motivi, dalle catene umane sparse per l'Italia si leverà anche un grido di protesta “contro la disinformazione e la sordina messa all’appuntamento referendario. Gli italiani hanno il diritto di sapere quello che sta capitando al referendum nucleare: dai tentativi di boicottaggio alla censura ancora in atto sulla tv pubblica”. A Nardò, il programma prevede il ritrovo dei partecipanti in piazza Salandra alle ore 19:30, con la composizione della catena umana attorno al monumento simbolo della città. Infine, alle 20:30, interventi dal palco e musica concluderanno la serata. Articolo correlato: Tre temi, quattro quesiti. Un silenzio surreale

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