‘Un lavoro per 20mila euro’. In arresto

Castrignano del Capo. Dicevano di avere amicizie tra politici, che avrebbero potuto trovare lavoro a disperati senza occupazione. E così hanno messo su circa 200mila euro. La denuncia di Sergio Blasi

aggiornamento delle ore 16:00 CASTRIGNANO DEL CAPO – Avrebbero promesso, vantando crediti e conoscenze presso esponenti politici locali di rilievo del Partito democratico, soprattutto nei confronti di Sergio Blasi (consigliere regionale ed ex sindaco di Melpignano), posti di lavoro in cambio di denaro. Le vittime, tutti disoccupati in cerca di occupazione stabile, avrebbero versato cifre tra i 20mila e i 30mila euro a seconda del tipo d’impiego. In un caso, ad esempio, la cifra versata (con allegato il curriculum) per un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso la Asl di Lecce, sarebbe stata di 25mila euro. Per chi aspirava ad un’assunzione presso la Banca Monte dei Paschi di Siena o un ufficio postale, invece, la richiesta arrivava sino 30mila euro. Per questo, con l’accusa di millantato credito presso pubblico ufficiale, sono finite in manette Cosima Chiffi, 51 anni, assistente sociale presso l’ospedale di Gagliano del Capo, e Maria Rosaria Taurino, 42 anni, responsabile delle cucine dello stesso nosocomio salentino. Nei loro confronti il gip del Tribunale di Lecce, Cinzia Vergine, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Alessio Coccioli. A dare avvio alle indagini, nel dicembre del 2010, è stata la denuncia presentata proprio da Sergio Blasi. Il politico salentino avrebbe appreso da un suo collega di partito delle voci messe in giro dalle due donne. In realtà gli unici contatti tra Blasi e le due arrestate avrebbero avuto luogo in occasione della campagna elettorale per le elezioni regionali del 2010, quando il segretario regionale del Pd fece visita proprio all’ospedale di Gagliano del Capo. Le indagini, condotte dal nucleo di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Lecce, hanno già accertato che a finire nella rete delle due presunte truffatrici sarebbero state almeno otto vittime. Dall’attività investigativa, tuttora in corso, potrebbero presto emergere i nomi di altre persone che hanno vissuto la stessa esperienza, addirittura una trentina. Circa 200mila euro la cifra che le indagate avrebbero incassato complessivamente. Quello messo a segno dalle due donne sarebbe stato un sistema piuttosto semplice e collaudato, “una struttura rudimentalmente organizzata” come lo ha definito il gip: prima individuano la possibile vittima, poi stabilivano un contatto con la stessa e infine le prospettavano la possibilità di ottenere un posto di lavoro in cambio del denaro. A chi, dopo mesi di attesa, protestava per aver ottenuto alcun riscontro nonostante il versamento della somma pattuita, la Chiffi e la Taurino spiegavano che “la situazione era in fase di stallo ed i loro curricula erano andati smarriti”, soprattutto in virtù della bufera provocata dall’arresto dell’ex vice presidente della Regione Puglia Sandro Frisullo. 17 maggio 2011 CASTRIGNANO DEL CAPO – Millantavano conoscenze tra i politici per convincere disperati senza occupazione a rivolgersi a loro. E così, chiedendo in cambio una somma variabile dai 20mila ai 30mila euro, promettevano che avrebbero fatto il loro nome agli amici politici i quali avrebbero provveduto a trovare una sistemazione lavorativa adeguata. In tal modo avrebbero accumulato circa 200mila euro. Naturalmente i politici chiamati in causa era all’oscuro di tutto. I fatti risalgono al 2009. A quando, cioè, Sergio Blasi era sindaco di Melpignano e consigliere provinciale del Pd. Blasi era proprio uno dei politici citati dalle due, Cosima Chiffi, 51enne di Castrignano del Capo e dell’amica, Maria Rosaria Taurino, 42 anni, di San Cesario di Lecce. Arrestate ieri per millantato credito in seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Cinzia Vergine su richiesta del pm Alessio Coccioli. Le indagini sono partite in seguito alla denuncia depositata nel 2010 proprio dall’ex sindaco di Melpignano, venuto a sapere di ciò che accadeva alle sue spalle.

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