L'Italia in musica tra sesso, rossi e pop'n'roll
Come si amano le stelle? Alan Sorrenti, in un classico generazionale che non teme la concorrenza di Bee Gees e Divine Commedie, ne fece una metafora dell'amore libero. Ci incontriamo stanotte per poi perderci nel tempo, chi s'è visto s'è visto. Quel “fuoco che ci accende quando sono in te, quando tu sei in me” rimanderebbe a un rapporto omo reversibile, ma nell'addio finale si cita una ragazza, il che fa pensare ad altre meno chiare pratiche erotiche. Correva l'anno 1977… Poi venne il sequestro Moro, l'ubriacatura rivoluzionaria finiva e cominciava il riflusso. Già nel '79 Alan aveva messo la testa a posto, maritino di quelli che si sdilinquiscono in mille bacini prima di andare in ufficio. Tu sei sempre mia anche quando vado via, tu sei l'unica donna per me, dice alla consorte che proprio non vuole lasciarlo andare. Sarà la stessa donna che meno di dieci anni prima aveva conosciuto Dodi Battaglia dei Pooh? Lui sapeva fin dall'inizio che il suo posto era in un altro due-piazze, quindi se la svignò alla chetichella, perché gli dispiaceva svegliare l'amica di una sera. Lei, che nel sonno cerca il corpo di lui, al risveglio morderà le lenzuola.
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