La lotta della Regione contro l’amianto

Bari. Iniziano i lavori della commissione tecnico-scientifica interdisciplinare amianto

BARI – Primo step: la redazione e l’attuazione del Piano regionale amianto Puglia. Grazie alla mappatura dei tetti in fibrocemento condotta in Puglia dal CNR, utilizzando riprese aeree, sono state individuati circa 5.000 tetti in amianto di cui 1.706 con dimensioni superiori a 500 metri quadrati e 2.751 con dimensioni superiori a 200 mq. La verifica ha consentito anche di individuare i tetti in buono stato da quelli deteriorati. Ciò ha consentito alla Commissione, presieduta dall’assessore Nicastro e cui hanno partecipato Vito Uricchio del CNR e i dirigenti regionali Giovanni Campobasso e Fulvio Longo, di affrontare la necessità della definizione di una legge regionale per sburocratizzzare e accelerare le procedure amministrative di bonifica, salvaguardando le misure di sicurezza e concorrendo a percorsi per la riduzione dei costi di rimozione e smaltimento dei materiali contenenti amianto. Il prossimo passaggio sarà quello di redigere il piano regionale amianto, con l’elaborazione dei criteri per la valutazione del rischio e delle priorità di intervento, il monitoraggio sanitario e epidemiologico, la definizione delle linee di indirizzo e di coordinamento delle agenzie regionali, i criteri per un piano regionale di smaltimento dell’amianto, l’informazione e la sensibilizzazione della popolazione sul rischio, l’individuazione delle risorse finanziarie necessarie. Ulteriore step sarà l’approvazione di un albo delle imprese specializzate ed autorizzate alla rimozione dell’amianto a costi convenzionati e la rimappatura delle coperture con sensori di maggior dettaglio. “C’è un ambizioso cronoprogramma – ha detto Nicastro – che ci aiuterà a iniziare le operazioni di bonifica, ma soprattutto procederemo con la VAS, la valutazione ambientale strategica, metodo che aiuta con la partecipazione dei portatori di interesse, gli stakholders, comprese le parti sociali e gli imprenditori, non solo per gli aspetti tecnici, ma anche per quelli sociali e economici”.

Leave a Comment