Pasquetta, immagini e pensieri

Ben poco si avverte del rito, ossia della ricorrenza attesa e vissuta con autentico coinvolgimento e trasporto interiore da grandi e piccini. La piccola Pasqua si presenta oggi, più che altro, alla stregua di cornice per interminabili file d’auto, assalti a valanga agli snack e agli aperitivi imbanditi, ultimo bottone del vestito vacanziero per il trenta per cento degl’italiani spostatisi dai luoghi di abituale residenza. Talora, succede, peraltro, che la natura si metta a giocare brutti scherzi, con condizioni climatiche e meteorologiche a modo di guastafeste. Chi di Pasquette ne ha inanellate settanta, è ovviamente ancorato all’evento autentico, lontano, neppure s’avvede dei rosari di gusti e mode moderni. Si pone, al contrario, sensibile, prova apprezzamento, verso gli sparuti gruppi di giovani, specie di adolescenti e ragazzi, che il lunedì dell’Angelo non subiscono la comoda tentazione e la dipendenza delle quattro ruote familiari e/o della motoretta e sciamano a piedi, compostamente, quasi assaporando i passi sciolti e leggeri, dai centri abitati in direzione delle campagne, delle scogliere marine, delle insenature poco affollate, per consumare un pasto, uno spuntino al di fuori degli schemi quotidiani, fra risate, scherzi e musiche che, certamente, non fanno male. Si offre l’occasione, almeno ad alcuni di loro, per accendere lo zolfanello ideale, magari per la prima volta, che innesca freschi trasporti affettivi e amorosi, approcci in cui, per fortuna, poco c’è di cambiato. I palpiti del cuore mantengono ritmi uguali, il sapore dei baci precoci non risente delle evoluzioni e involuzioni del tempo, profuma di novità e di miele. Si presentano indubbiamente belle e confortanti queste ormai atipiche tracce di abitudini e sentimenti che sopravvivono, valgono a conferire garanzia di continuità in senso sano e positivo, nonostante tutto, alla tradizione. Al punto che, pure i bianchi, lisi e induriti capelli, che sormontano le settanta primavere succedutesi, una volta tanto si rivelano e scorrono più morbidi sotto il palmo della mano, dando segno di un ideale ritorno di giovinezza. Lecce, 25 aprile 2011 Rocco Boccadamo

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