Cavallino. Motivo della esclusione di “Liberazione per Cavallino e castro mediano”, le modalità di raccolta delle firme dei presentatori su moduli non legati materialmente alla lista
di Alfredo Ancora CAVALLINO – È stato depositato ieri mattina al Tar di Lecce il ricorso proposto dalla delegata della lista “Liberazione per Cavallino e Castromediano”, con candidata sindaco Maria Grazia Rugge, difesa dall’avv. Pietro Quinto, avverso il provvedimento di esclusione della lista per le elezioni amministrative di Cavallino. Motivo della esclusione le modalità di raccolta delle firme dei presentatori su moduli non legati materialmente alla lista, la qual cosa – secondo la Commissione elettorale – costituirebbe una violazione delle forme previste dall’art. 28 della legge elettorale. La circostanza è contestata in ricorso con l’espressa richiesta di essere ammessi a provare con testimoni che i sottoscrittori hanno avuto piena conoscenza e consapevolezza della lista alla quale hanno dato la propria adesione. Si tratta di uno dei primi giudizi elettorali secondo le regole del nuovo Codice del processo amministrativo entrato in vigore alla fine del 2010. “La nuova disciplina – evidenzia Quinto – ha introdotto con carattere di novità la prova testimoniale che non era ammessa nel processo amministrativo. Con la conseguenza che – sostiene il legale – avuto riguardo alla strumentalità delle forme nel procedimento elettorale eventuali vizi formali possono essere superati con l’accertamento del rispetto sostanziale delle regole”. Un’altra particolarità del nuovo giudizio elettorale è che il Codice ammette un ricorso immediato solo per i casi di esclusione delle liste. Il sistema è peraltro non coerente atteso che l’impugnativa del provvedimento di esclusione della lista costituisce una facoltà per il delegato della lista ma non esclude la possibilità di censurare il provvedimento di esclusione anche successivamente allo svolgimento delle elezioni. Ove infatti la lista esclusa non fosse riammessa alla competizione elettorale, dopo lo svolgimento delle votazioni potrebbe proporre ricorso qualsiasi cittadino elettore (cd. azione popolare) ed i candidati esclusi, investendo, quindi, la regolarità delle elezioni. “Un bel rompicapo”, commenta Quinto, che in occasione del convegno del nuovo Codice ha evidenziato la necessità di una modifica delle regole del processo elettorale previste dal Codice che si prestano a fondati rilievi di costituzionalità.