Carceri. Sì all'ingresso dei sindaci

Lecce. Anche il sindaco del capoluogo, Paolo Perrone, appoggia la proposta di legge di un sindacato ispettivo allargato ai primi cittadini e ai presidenti di Provincia negli istituti penitenziari

Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, sostiene la proposta di legge per estendere la prerogativa di sindacato ispettivo nelle carceri ai Sindaci e ai Presidenti di Provincia. Il primo cittadino ha scelto di sottoscrivere la proposta in materia di visite agli istituti penitenziari. Si tenta, dunque, di porre rimedio a una lacuna normativa dell’ordinamento penitenziario perché, nonostante i sindaci ricoprano anche la responsabilità di autorità sanitaria delle carceri, l’ordinamento non consente agli stessi di visitarli, anche per fini di controllo, senza una preventiva autorizzazione. Come si può parlare delle condizioni di un istituto penitenziario prescindendo dai problemi territoriali, per i quali la massima autorità locale è il sindaco, o dalle relazioni con la provincia e il comune sugli aspetti urbanistici ed edilizi? Per non parlare delle questioni degli affidamenti esterni e delle iniziative di formazione e di inserimento lavorativo che coinvolgono appieno le amministrazioni penitenziarie, le province e i comuni. Il nostro Paese è pieno di casi in cui gli enti locali, le cooperative e le associazioni del terzo settore interagiscono con le case circondariali per attivare iniziative e progetti tesi al recupero e al pieno reintegro nella società dei detenuti, come previsto dall’art. 27 della nostra Costituzione. Allo scopo, quindi, di riconoscere il ruolo degli enti locali nella ispezione delle carceri e garantire, così, un maggiore collegamento con il territorio, il sindaco Paolo Perrone ha aderito alla proposta di legge depositata alla Camera dei Deputati dall’ on. radicale Rita Bernardini. “Spero che il suo esempio possa essere seguito da molti altri sindaci d’Italia – l'auspicio di Annarita Digiorgio, che con Radicali Italiani organizza l'iniziativa – e che partendo proprio da qui si possa mettere mano a politiche d’intervento locali per il carcere”.

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment