Maltempo di marzo. Dicharato lo 'stato d'emergenza'

Roma. Approvato dal Consiglio dei Ministri per tutto il territorio regionale. Nella provincia di Lecce erano segnalate esondazioni del Canale Asso nei territori di Nardò e Galatone e situazioni di diffusa criticità

Dopo la conta dei danni provocati dal maltempo nel mese di marzo, è stato approvato, da parte del Consiglio dei Ministri, lo stato di emergenza sull'intero territorio regionale per le eccezionali avversità atmosferiche subite. Soddisfazione è stata espressa dall´assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile, Fabiano Amati. “Esprimo il ringraziamento del Governo regionale pugliese al Governo nazionale – ha detto Amati – per aver accolto la nostra richiesta. Il provvedimento si congiunge ad altro di pari tenore che nell'immediatezza dei fatti alluvionali fu adottato dalla Giunta regionale, concedendo un contributo di centomila euro per fronteggiare le prime necessità. Approfitto dell'occasione per ringraziare inoltre il Dipartimento nazionale di Protezione civile per l'impegno e la celerità profusi nelle verifiche sui danni, presupposto per l'emanazione del provvedimento odierno. Sottolineo che per riconoscimento espresso dallo stesso Dipartimento la Regione Puglia ha compiuto i propri adempimenti nel rispetto delle normative vigenti, consentendo così una decisione più puntuale. Quest'ultima annotazione serva – ha continuato l'Assessore – per suggerire a tutti che in questi procedimenti bisogna fidarsi del maturo sistema di Protezione civile regionale, senza sollecitare inutili gare di velocità solo funzionali e con scarsi effetti ad esercizi di vanità o a qualche rigo per menzione speciale nella cronaca. L'approvazione dello stato d'emergenza – ha concluso Amati – è fondamentale, ma ci aspettiamo che l'intera classe politica che ha preso a cuore l'argomento specifico e ha avuto modo di toccare con mano la pervasività delle disgrazie, continui a vigilare ed aiutarci sull'argomento della prevenzione dai rischi e della sicurezza dei Cittadini, così da non farci apparire nel tempo di bonaccia fastidiosi procuratori d'allarme.” In concomitanza con le forti piogge l’assessore Amati aveva immediatamente provveduto a scrivere al Capo Dipartimento di Protezione civile, Franco Gabrielli, per rendere note le conseguenze alluvionali che stavano destando particolare preoccupazione in varie zone della regione, in attesa che fosse compiuta una puntuale ricognizione dello stato di fatto e richiesta l'emanazione di un provvedimento emergenziale. Il 22 marzo scorso la Giunta regionale richiedeva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello stato di emergenza relativa agli eventi meteorologici che avevano colpito il territorio regionale nei primi giorni di marzo, nonché lo stanziamento di finanziamenti straordinari per l´attuazione degli interventi conseguenti. Riscontrando le richieste, il Dipartimento di Protezione civile aveva invitato la Regione ad eseguire la ricognizione dei danni subiti e stimarne l´ammontare, mentre la Regione aveva riconosciuto un “contributo straordinario” di 100.000 euro al Comune di Ginosa e al Consorzio di Bonifica Stornara e Tara, che avevano sostenuto spese per far fronte alle attività di soccorso ed assistenza subito dopo l´alluvione. Segnalazioni di danni alle infrastrutture pubbliche, alle strutture private, alle attività produttive e turistiche e al comparto agricolo – zootecnico pervenivano dall'intero territorio regionale. Per quanto riguarda la provincia di Taranto erano registrate gravi criticità nel territorio confinante con la Regione Basilicata, in particolare in località Ginosa Marina, laddove i danni ammontano a complessivi circa € 50.000.000,00, dei quali € 39.000.000,00 occorrenti per il ripristino di abitazioni private e di insediamenti produttivi e turistici. L´Amministrazione Comunale era costretta ad emettere numerosissime ordinanze di sgombero e sistemare numerosi nuclei familiari in strutture ricettive private. Sul territorio comunale interveniva anche l´esercito con personale specializzato per il prosciugamento di aree allagate. Un gran numero di Associazioni di volontariato, attivate anche dalla Regione Puglia, si adoperavano con continuità per più giorni al fine di sostenere le attività delle strutture operative preposte a contrastare gli effetti dell´alluvione a Ginosa Marina. Il Consorzio di Bonifica di Stornara e Tara valutava in circa € 7.600.000,00 i danni alle opere di bonifica ed irrigazione nella porzione di territorio che comprende i comuni di Ginosa, Castellaneta e Palagianello. L´Amministrazione di Palagianello segnalava danni su circa 40 Km della viabilità comunale, oltre a danni alle colture. La Provincia di Taranto stimava danni a strade, infrastrutture, aziende ed al comparto agricolo e zootecnico sull´intero territorio provinciale per complessivi € 50.000.000,00. Nella Provincia di Foggia, estesi allagamenti interessavano il promontorio garganico, con danni anche alle strutture turistiche, in particolare nei territori dei comuni di Vieste, Peschici, Manfredonia e Zapponeta, ove intervenivano per più giorni consecutivi numerose Associazioni di volontariato attivate dalla Regione Puglia. L'esondazioni del Fortore interessavano i territori a valle, prossimi alla foce (il Comune di Serracapriola segnalava danni alla viabilità per € 800.000,00, oltre a danni al comparto agricolo e zootecnico per ulteriori € 1.200.000,00). A causa delle ridotte condizioni di vettoriamento del Fortore nel tratto vallivo si intensificava ulteriormente l´attività di monitoraggio dei livelli idrometrici misurati lungo l´asta fluviale a valle dell´invaso di Occhito. Erano inoltre attivate le misure preventive del Piano di emergenza sperimentale predisposto dalla Provincia di Foggia per tale rischio localizzato in corrispondenza degli attraversamenti delle tre infrastrutture Anas, Autostrade e Ferrovie. Esondazioni localizzate riguardavano anche i torrenti Candelaro e Carapelle (nel territorio del comune di Ascoli Satriano). Nel sub Appennino Dauno si registravano dissesti del suolo, anche sotto forma di riattivazione di vecchi corpi di frana, che interessavano porzioni di centri abitati e, più diffusamente, infrastrutture di collegamento stradale. Pervenivano inoltre segnalazioni di interventi del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Foggia anche nei territori di Trinitapoli, San Giovanni Rotondo, Cerignola. L´Amministrazione Provinciale di Foggia rappresentava danni alla viabilità per circa € 1.300.000,00. Nella provincia Barletta – Andria – Trani si registravano diffusi danni alle infrastrutture pubbliche, stimate per € 11.200.000,00, e danni ai privati non ancora quantificati. Nella provincia di Bari si segnalavano consistenti danni nei territori ricadenti nel bacino del fiume Bradano (comuni di Altamura, Gravina, Poggiorsini, ecc.) e nella murgia tarantina (Noci), che in prima approssimazione su notizie acquisite per le vie brevi erano quantificati in € 3.000.000,00 I danni alla viabilità stimati dall´Amministrazione Provinciale di Bari ammontano a circa € 1.800.000,00. Nella provincia di Brindisi si segnalavano diffusi allagamenti, in particolare nel comune di Torchiarolo, con danni anche a privati, stimati in € 36.000,00 circa. L´Amministrazione Provinciale di Brindisi dichiarava di avere eseguito interventi sulla viabilità danneggiata per un importo di circa € 70.000,00, riservandosi di relazionare sui danni complessivamente subiti dal territorio. Nella provincia di Lecce infine, erano segnalate esondazioni del Canale Asso nei territori di Nardò e Galatone e situazioni di diffusa criticità i cui danni economici sono ancora in corso di accertamento.

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