di Andrea Gabellone
Martedì 29 marzo, il TAR della Puglia a Lecce ha deciso di accogliere l’ultimo caso di ricorso, in ordine di tempo, riguardante la domanda di protezione internazionale richiesta da un immigrato extracomunitario nel nostro Paese. Questa serie di sentenze si oppone alle intenzioni del Ministero degli Interni che, appellandosi al “regolamento Dublino”, vorrebbe restituire la competenza sulle richieste di asilo al Paese dove il richiedente ha messo piede per la prima volta nell’Unione Europea. La disputa nasce nel momento in cui lo Stato membro considerato competente è la Grecia. Molti organi internazionali, come l’UNHCR e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, hanno infatti segnalato, in numerosi rapporti, che lo Stato ellenico non solo non è in grado di garantire la dignità, ma viola sistematicamente i diritti umani dei rifugiati. Più precisamente l’UNHCR – nel documento di raccomandazioni del 15 aprile 2008 – “esprime la propria preoccupazione per le difficoltà che i richiedenti asilo incontrano nell’accesso e nel godimento di una protezione effettiva, in linea con gli standard internazionali ed europei e raccomanda espressamente i Governi di non rinviare in Grecia i richiedenti asilo in applicazione del regolamento Dublino fino ad ulteriore avviso”. Raccomanda, invece, ai Governi, “l’applicazione dell’articolo 3 del regolamento Dublino, che permette agli Stati di esaminare una richiesta di asilo anche quando questo esame non sarebbe di propria competenza secondo i criteri stabiliti dal regolamento stesso”. Il nostro Ministero degli Interni, come appare dalla notevole quantità di ricorsi, sembra non considerare affatto questa serie di segnalazioni e continua imperterrito a voler rispedire in Grecia il maggior numero possibile di immigrati. La legge, però, non sempre glielo permette. L’avvocato leccese Cosimo Castrignanò, esperto in materia di immigrazione, fa notare con soddisfazione che “secondo una prassi e una giurisprudenza consolidate, il TAR della Puglia accoglie al 100% i ricorsi sui trasferimenti in Grecia”. D’altra parte, però, non si può dimenticare che siamo entrati in un momento delicato di flusso migratorio continuo sulle nostre coste. I centri di accoglienza sono piccoli, insufficienti, improvvisati ed è in corso una vera e propria battaglia fra regioni per evitare l’ospitalità ai rifugiati. Manduria, dopo l’operazione di trasferimento poco chiara del Governo, sta prendendo il posto di Lampedusa. Le recenti dimissioni di Tommasino e Mantovano ci parlano di una situazione fuori controllo. Considerando tutto questo, fino a che punto l’Italia, a differenza della Grecia, sta garantendo e garantirà la tutela dei diritti umani di migliaia di profughi?
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