Donna e media. Un Osservatorio per fare la rivoluzione

Bari. Frenare l’uso distorto della figura femminile nella comunicazione. Nasce l'Osservatorio regionale sulla comunicazione di genere. Vendola: “E’ ‘la’ battaglia per il cambiamento”

BARI – Il presidente Nichi Vendola l’ha definita la battaglia per il cambiamento per eccellenza. Quel cambiamento che si verificherebbe nella società se si rompesse il meccanismo distorto che porta a considerare la donna come “corredo ed orpello” ed a vivere il corpo delle donne come luogo dove “si intensifica sempre di più la lotta politica e culturale”. E’ stato “battezzato” ufficialmente ieri l'Osservatorio sulla comunicazione di genere, nato dalla partnership fra la Regione Puglia, gli organismi regionali di parità e le quattro Università pugliesi. Il “via” è stato sancito da Vendola, insieme con l’assessora al Welfare Elena Gentile, i quali hanno siglato un protocollo di intesa con gli Atenei della regione. L’organismo rappresenta un ultimo tassello attuativo della legge regionale n.7 approvata quattro anni fa nota come la legge per le Pari opportunità (in allegato). Del cambiamento auspicato dal governatore pugliese l’Osservatorio si fa promotore, puntando ad un rinnovamento culturale, che scardini la discriminazione e gli stereotipi di genere, ancora tristemente consolidati nella società. Presenti ieri mattina i rettori dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, dell’Università di Foggia, Giuliano Volpe, il prorettore dell’Università del Salento, Carmelo Pasimeni, e della delegata del rettore del Politecnico di Bari, Luciana Bozzo; la consigliera regionale di Parità, Serenella Molendini, e la presidente della Commissione pari opportunità della Regione Puglia, Magda Terrevoli. “Oggi siamo dentro un passaggio molto importante – ha detto Vendola -, quello per cui la codificazione di un linguaggio maschilista becero, che è diventato una lingua ufficiale e del potere, viene contestato apertamente, dopo vent’anni in cui il nostro paese si è assuefatto a questo codice sessista e maschilista. La perdita di ruolo e di onnipotenza del genere maschile – ha continuato Vendola – non ha prodotto però un terreno dove poter vivere la parità come una chance per tutti. Occorre rompere la barriera architettonica non solo per ridiscutere il ruolo delle donne, ma anche per ridiscutere criticamente il ruolo dei maschi”. L’Osservatorio previsto dal protocollo d’intesa siglato ieri avrà il compito di fornire un supporto scientifico alla Regione in materia di comunicazione orientata al genere, promuovere attività di prevenzione e contrasto agli stereotipi di genere, realizzare nuove iniziative di natura tecnico-scientifica, formativa e culturale in questo campo. Confluiscono nell’Osservatorio le expertise delle Università pugliesi e degli organismi regionali di parità, protagoniste negli anni di una riflessione strategica e di numerosi interventi in questa direzione. Il piano di lavoro dell’Osservatorio sarà costruito secondo un percorso di condivisione con gli organismi locali di parità, le associazioni e i movimenti femminili. “È questo un segnale chiaro da parte nostra – ha detto Gentile – per porre un freno al fenomeno dilagante, trasversale alle diverse forme di comunicazione, dell’uso distorto della figura femminile che la vedono spesso confinata in ruoli di secondo piano, stereotipati e svilenti. La comunicazione è uno strumento potente per consolidare lo status quo o per determinare un’inversione di tendenza. L’Osservatorio rappresenta anche un ulteriore strumento in favore del nostro impegno, avviato già da mesi, per contrastare e prevenire la violenza di genere”. In allegato, il protocollo d'intesa sull'Osservatorio sulla comunicazione di genere. Articoli correlati: La donna nei media. L'Osservatorio pugliese (6 marzo 2011) Molendini al premio “Immagini amiche” (4 marzo 2011)

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