Brindisi. L’accordo firmato da Università del Salento, Enel e Confindustria per il riutilizzo delle ceneri derivanti dai processi di lavorazione della centrale
BRINDISI – I gessi e le ceneri prodotte dalla centrale Enel di Cerano re-investiti in edilizia. E’ l’ambizioso progetto che sottende al protocollo sottoscritto venerdì mattina presso il centro di ricerca Enel di Brindisi tra Università del Salento, Confindustria Brindisi. L’accordo prevede la realizzazione di attività di ricerca, sperimentazione applicata e azioni dimostrative sui residui ottenuti dalla produzione energetica della centrale Enel di Brindisi. Il fine è favorire le imprese locali e permettere loro di dar vita a una “filiera corta” in grado di realizzare e commercializzare prodotti innovativi ed eco-sostenibili. Tutto questo avvalendosi delle competenze dell'Università del Salento. L'utilizzo dei sistemi ambientali nella produzione di energia elettrica produce infatti residui, ad esempio ceneri e gessi, il cui riutilizzo rappresenta la chiusura di un ciclo di sostenibilità che si intende trasformare in un'opportunità di sviluppo per il territorio con la produzione e l'impiego di prodotti competitivi ed eco-sostenibili attraverso l’espansione di conoscenze, professionalità e tecnologie sul territorio. “Assolvendo al suo compito istituzionale di divulgazione dei risultati della ricerca nell’intento di ottenere le massime ricadute sul tessuto imprenditoriale locale, l’Università del Salento si è fatta parte promotrice con Enel e Confindustria per la sottoscrizione dell’accordo che, grazie alle sinergie degli enti coinvolti, consentirà di far crescere il territorio all’insegna del rispetto dell’ambiente – ha dichiarato Domenico Laforgia, rettore dell’Università del Salento –. Con le attività che seguiranno, alcune delle quali sono già in corso, si apriranno nuove opportunità imprenditoriali ad alto valore aggiunto e difficilmente delocalizzabili”. La ricerca Enel è impegnata da anni presso la sede di Brindisi in attività di valorizzazione dei residui della produzione energetica. “Grazie a questo accordo – ha spiegato Sauro Pasini, responsabile della Ricerca Enel – abbiamo la possibilità di mettere a fattor comune il nostro lavoro e quello dell’Università del Salento per attivare con il sistema delle imprese locali importanti sinergie progettuali per la realizzazione di prodotti innovativi che potranno essere utilizzati in molti settori come ad esempio quello dell’edilizia”. Dal canto suo, come ha spiegato il presidente Giuseppe Marinò, Confindustria Brindisi ha deciso di avallare ogni possibile opportunità che possa derivare dall’utilizzo dei residui della produzione termoelettrica in quanto in altre aree d’Italia e del mondo tale processo ha portato dei positivi risvolti in ambito occupazionale. “Per queste ragioni – ha dichiarato Marinò – abbiamo dato incarico all’Università del Salento al fine di porre in atto un momento di riflessione scientifica da sottoporre all’attenzione del sistema locale. La valorizzazione dei residui, ceneri e gessi, potrebbe aprire nuovi scenari di sviluppo in un area alla continua e costante ricerca di opportunità”.
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