Bari. Ne ha parlato il consigliere Longo (Udc), auspicando un nuovo modello di città, in cui si realizzi l'uso di moneta locale, gli spostamenti in bici e auto e lo sfruttamento delle energie sostenibili
“La Puglia, grazie al clima e il suo incomparabile paesaggio potrebbe fare da apripista in Italia, o quanto meno nel Mezzogiorno per le cosiddette 'Transition Towns', ossia le città della transizione”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale pugliese dell'Udc, Giuseppe Longo. Questo progetto di città propone per i centri urbani di piccole e medie dimensioni, una transizione verso un futuro alimentato da energie sostenibili e rinnovabili. “Il tutto – spiega il consigliere – parte da una comune volontà di predisporre pannelli solari sui tetti, sistemare orti nei giardini e alberi da frutto lungo le strade cittadine, avviare un programma di riciclaggio dei rifiuti, ripensare i trasporti pubblici enfatizzando bici e auto elettriche”. “Nelle città della transizione – conclude Longo – si utilizza persino una moneta spendibile solo all'interno della cinta urbana, e che mira a incentivare l'economia locale, mediante l'acquisto di prodotti coltivati in loco, ma soprattutto a ridurre la distanza percorsa dal cibo prima di essere consumato, con l'ovvia riduzione di inquinamento o di dispendio d'energia. Un modello al quale, certo, è utopistico pensare si possa aderire con facilità. Ma, stando anche a quello che accade ai nostri giorni nei paesi arabi, dobbiamo pur pensare che il petrolio a basso costo sia da considerarsi una faccenda definitivamente tramontata. E chissà se per la nostra regione, leader in Italia per la produzione di energia alterativa, questo possa significare l'approdo verso un'epoca nuova con poca emissione di anidride carbonica, e nella quale si possa fare a meno del consumo estraniante e del mito della crescita infinita”.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding