Trasporto illecito di rifiuti: indagate 7 persone

Brindisi. Sequestrati, dal Noe di Lecce, anche 4 autocarri. Il reato è gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi prodotti in cantiere edile e trasportati con mezzi non autorizzati presso impianto di recupero

Trasporto di rifiuti speciali da demolizione provenienti dal cantiere edile. A Brindisi, a conclusione di indagini scaturite da un controllo ambientale relativo ai lavori di ristrutturazione di un immobile, i carabinieri del Noe di Lecce hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Brindisi, riguardante 4 autocarri, di cui 2 di proprietà di società e 2 di singoli trasportatori, tutti utilizzati per il trasporto, nonostante fossero sprovvisti delle autorizzazioni. Nell'ambito della stessa indagine sono state indagate complessivamente 7 persone, tra cui il legale rappresentante della società, titolare del permesso di costruire del suddetto cantiere, in qualità di produttore dei rifiuti, l'amministratore della ditta esecutrice dei lavori, il trasportatore dei rifiuti, tre autotrasportatori e i due soci amministratori della società proprietaria dell'impianto di recupero degli inerti, destinatario finale del trasporto irregolare dei rifiuti, ubicato in provincia di Brindisi. Tutti sono ritenuti responsabili in concorso, a vario titolo, del reato di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi prodotti in cantiere edile e trasportati con mezzi non autorizzati presso impianto di recupero. Per alcuni degli indagati è stato contestato anche il reato di falso in quanto sui formulari di identificazione dei rifiuti erano stati inseriti dati non veritieri. Il codice unico ambientale per i mezzi sottoposti a sequestro prevede la confisca obbligatoria.

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment