Lecce. Appello rivolto a Perrone dalle associazioni che specificano di non aver chiesto l'assegnazione di alloggi popolari alla comunità
A fine gennaio, un'ingiunzione di sgombero del Comune di Lecce ha raggiunto alcune famiglie Rom del campo sosta “Panareo”. Molte le proteste da parte di associazioni e della stessa comunità Rom che, alcuni giorni fa, ha organizzato un sit in sotto il Palazzo di Città. La manifestazione aveva l'obiettivo specifico di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla vicenda dell'abbattimento delle baracche e a chiedere un incontro con il sindaco, Paolo Perrone, al fine di individuare possibili soluzioni. Incontro che non c'è stato a causa di ripetuti impegni del primo cittadino. Il sindaco ha però dichiarato che “le baracche devono essere abbattute perché in stato di degrado statico e igienico e perché abusive dopo l’ennesimo, tragico episodio verificatosi in campo della Capitale, non possiamo rischiare. Per questo abbiamo offerto alle famiglie Rom un contributo per l’acquisto di nuove roulotte da sistemare all’interno del campo stesso: non è accettabile la proposta di alcune associazioni di assegnare loro alloggi popolari con procedura agevolata, perché non sarebbe giusto nei confronti di cittadini leccesi che attendono quelle case da anni”. Immediata la risposta delle associazioni. Egregio Sig. Sindaco, ignorando le più elementari pratiche del confronto democratico, continua ad agire senza confrontarsi con i rappresentanti dei rom, invece, democraticamente eletti e riconosciuti dal regolamento comunale per la gestione del campo sosta Panareo. Rifiuta qualsiasi incontro e decide a porte chiuse, in tavoli Istituzionali in cui ai cittadini rom, ai diretti interessati, non è nemmeno riconosciuto il diritto di parola. D’altronde è il ventennale e ottuso atteggiamento che le Istituzioni locali hanno sempre avuto rispetto alle problematiche che investono la collettività rom, da vent'anni, appunto, in “sosta” nel Comune di Lecce. Di fronte ad un emergenza, tra l'altro annunciata da anni, le Istituzioni si svegliano dal loro torpore e decidono di operare, come al solito, in maniera demagogica, senza alcun volontà reale di uscire dal pantano dell'immobilismo. Si tenta solo, maldestramente, di tamponare la situazione in attesa dell'ennesima futura emergenza. Tra l'altro, ci teniamo a precisare che nessuna delle associazioni impegnate al fianco dei rom ha mai avanzato la proposta di “di assegnare loro alloggi popolari con una procedura agevolata”. D'altra parte, come potrebbe saperlo?. I Suoi inderogabili impegni Istituzionali Le impedisco di riceverci, e soprattutto di ricevere la delegazione dei cittadini rom, dal 3 febbraio! Infine, pare superfluo ricordare che il Comune ha una responsabilità penale e morale nei confronti dei 40 minori interessati all'ingiunzione, la cui vita e il cui destino è in ordine alla responsabilità dei servizi sociali ai quali tutti i minori del campo sono affidati da tempo per volontà del tribunale dei minori di Lecce. Apprendiamo dalla stampa che l'Amministrazione intende dare in elemosina 500 euro a famiglia per l'acquisto di una roulotte. Riteniamo anche qui quasi superfluo far notare che questa cifra non basta a comprare nemmeno una tenda logora ed usata! Ci preme segnalare che tutta l'area del campo sosta necessita – al di là delle baracche – di un'opera di risanamento globale che interessa impianto idrico, fognario ed elettrico, nonché risulta quanto mai urgente procedere ad una disinfestazione ambientale da topi e serpenti ed al ritiro almeno settimanale della spazzatura!. A questo punto, non più certi di una Sua disponibilità, si ribadisce la richiesta di un incontro urgente al fine di proporre soluzioni a medio e lungo periodo. Antonio Ciniero, Katia Lotteria, Comitato per la Difesa dei Diritti degli Immigrati – Lecce Rete Antirazzista Salento Sportello Dei Diritti Articolo correlato Foglio di via (12 febbraio 2011)
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