Riflessione di Giovanni De Marini de la “Puglia prima di Tutto” sullo stallo dell'amministrazione comunale. Il Popolo della Libertà condanna o tollera una situazione stantia e dannosa per la città?
“Siamo ormai entrati – scrive Giovanni De Marini de la 'Puglia Prima Di Tutto' – nel quinto mese di vita dell’attuale amministrazione comunale gallipolina ed il quadro che ci si pone davanti appare alquanto incerto”. Per il capogruppo, è del tutto evidente che il paese è fermo. “Certamente – aggiunge – le difficoltà che si pongono davanti all’azione amministrativa sono note, ma lo erano ancor prima della nascita dell’attuale formula e dunque, visto l’entusiasmo con cui si è data vita ad essa, ci si aspettava che le soluzioni fossero state trovate”. “L’opposizione, la nostra opposizione, non è certo soffocante, si direbbe quasi tenera politicamente, caratteristica di chi aspetta di vedere. E tuttavia, non si può non denunciare il fatto che le ragioni di fondo delle difficoltà attuali non sono e non erano nei lacci e laccioli che si riteneva vi fossero, dal momento che oggi non vi sono più. Quando si cerca di affrontare problemi tipo: a) appalto nettezza urbana, senza che si sia fatto un vero esame su ciò che impedisce alla città di essere pulita; sul perché si sia tollerato che la Seta venisse meno ad una serie di obblighi contrattuali, pur documentati in una relazione tecnica pubblica, ma secretata; sul perché si è perso un lodo arbitrale vergognosamente e se sia possibile che chi ha gestito male il trascorso possa anche gestire il futuro; b) politica del territorio, senza avere la necessaria autorevolezza per farsi approvare una rotatoria nei pressi del campo sportivo, fondamentale e pericoloso snodo, dalla Regione e la si sostituisce con un incrocio a livello ed in curva; cercando di varare dei comparti assurdi per meri fini di interessi, ben sapendo che , così strutturati, non porteranno mai da nessuna parte e nel contempo sbandierando ai quattro venti la futura adozione di un PUG, ormai inutile o utile solo per affidare un altro incarico tecnico; c) gestione della economia della pesca, senza avere le idee chiare su come risolvere l’inquietante presenza di un mercato ittico all’ingrosso, su come dare esito alle esigenze legittime dei venditori di ricci (non parlo di grandi cose!); d) la cultura ed il turismo, con l’incapacità di pensare a soluzioni alternative a quelle dei soliti finanziamenti a pioggia, tra le pieghe del bilancio, per cui si cercano escamotage per eludere le disposizioni della manovra di stabilità; la sciocchezza di immaginare il Ceduc come contenitore di anziani e motore per il turismo, non accorgendosi dell’immenso tesoro che si ha a disposizione; il glorioso teatro Garibaldi, dove qualcuno ipotizza di ospitare, a spese di tutti noi, collettivi produttori di centri sociali; e) la struttura amministrativa del Comune, spesso inefficiente e dannosa per le casse comunali, dove la distanza tra personale subordinato e dirigenziale si fa sempre più forte sul piano economico, dove a posizioni dirigenziali di eccellenza (qualcuna ce n’è ) corrispondono altre da discutere quanto meno. E certo si continua a dispensare sempre più premialità (non si vede bene per cosa, per quali risultati o raggiungimento di obbiettivi, vedi D.G.C. N. 380 e N. 382)con contrattazioni sindacali tutte da considerare e valutare (non voglio infierire). Ebbene, quando tutto questo è sotto gli occhi di tutti, sorgono spontanee alcune considerazioni politiche. Questa amministrazione è veramente quella sbandierata tra fuoriusciti del Pdl, il Pd e Udc? Oppure, in realtà, è un’amministrazione tra il Pdl, il Pd e l’Udc (quest’ultimo condizionato da vertici provinciali e regionali, subordinati ad interessi politici nazionali)? Le mie perplessità non nascono da ciò che ne pensa il Ministro Fitto, che è cosa nota, ma da comportamenti, ammiccamenti, frequentazioni, silenzi assordanti di segreterie, consiglieri provinciali e regionali, onorevoli deputati e senatori del Pdl. Chi è il Pdl oggi a Gallipoli: l’on. Barba sicuramente, il consigliere regionale Barba sicuramente, forse non tutti i consiglieri comunali di opposizione, ma poi? In altri termini, la situazione stantia e dannosa per la città di oggi, è condannata o tollerata dal Pdl? Alcuni consiglieri comunali di maggioranza sono fuori dal Pdl per tatticismo e quindi tollerati? Intendo dire, non ufficialmente (è stato già detto), ma di sottobanco, con buona pace del Pd? Mi aspetto una risposta chiara, altrimenti non ha senso per la Ppdt e per quei consiglieri del Pdl, che ancora rispettano il proprio ruolo, portare avanti bandiere e ragioni, poi deluse da una trasversalità inconcludente. Coraggio autorevoli quadri provinciali e regionali del Pdl, venite fuori, la città di Gallipoli ha bisogno di chiarezza”.
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