Unioncamere: Le aziende manifatturiere del Mezzogiorno hanno chiuso il 2010 in difficoltà quanto a produzione, fatturato ed ordinativi. Positivo solo l’export
Il made in Italy conquista il mercato determinando un recupero delle azienda italiane manifatturiere. E’ ciò che emerge dall’indagine realizzata dal Centro studi di Unioncamere sulle Pmi manifatturiere fino a 500 dipendenti relativa al IV trimestre 2010. Produzione, fatturato e ordinativi superano infatti il 3% nei tre mesi conclusivi dello scorso anno rispetto allo stesso periodo del 2009. Nel resto d’Italia, ma non al Sud. Le imprese meridionali, assieme quelle di più piccole dimensioni localizzate nelle regioni centrali, sono infatti ancora in difficoltà. Se infatti la ripresa del Settentrione non lascia dubbi, con il Nord-Ovest che mette a segno un +4,1% per la produzione e +4,3% per il fatturato, ed il Nord-Est che registra un incremento del +4,4% per entrambi gli indicatori, il Mezzogiorno chiude l’ultimo trimestre del 2010 addirittura in negativo: -0,6% per la produzione e -1,3% per il fatturato. Segno negativo, al Meridione, anche per quanto riguarda gli ordinativi. Le Regioni del Sud registrano infatti, a chiusura 2010, un arretramento del -1,8% a fronte del +4% registrato al Nord (il Centro si assesta al +2,4%). Ma non è tutto così nero. E, a sorpresa, è l’export a guidare il recupero delle performance del Mezzogiorno. Nelle vendite all’estero il Sud totalizza il +2,7%. Positivo, seppure inferiore rispetto al resto d’Italia (Nord-Ovest +6,0%; Nord-Est +4,9%; Centro +3,6%). // Le previsioni 2011 Lo studio elaborato da Unioncamere si conclude con un capitolo sulle previsioni per il primo trimestre 2011. I primi tre mesi dell’anno appena iniziato dovrebbero vedere il consolidarsi dei risultati ottenuti a chiusura dell’anno scorso. Con un distinguo, anche in questo caso. Maggiore ottimismo accompagna le previsioni per le imprese del Nord, mentre lievemente negative sembrano le aspettative del Centro e del Mezzogiorno, dove meno consistente è la fascia di industrie in grado di agganciare la ripresa della domanda internazionale.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding