Ispezioni 2010 al Sud. Monitorati appalti pubblici e privati per la verifica delle condizioni di tutela del lavoro
Un 2010 di controlli nel settore edile, secondo quanto stabilito dal “Piano straordinario di vigilanza per l'agricoltura e l'edilizia nelle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia”, approvato lo scorso 28 gennaio dal Consiglio dei Ministri, e portato avanti, da marzo a dicembre, dagli ispettori del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Dpl e Comando Carabinieri Tutela del Lavoro), degli Enti previdenziali (Inps e Inail) e delle Forze dell'Ordine (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Arma Territoriale dei Carabinieri). Le ispezioni hanno riguardato sia gli appalti pubblici, che privati, soprattutto per la verifica delle condizioni generali di tutela del lavoro e del rispetto della disciplina in materia di prevenzione degli infortuni e di sicurezza sul lavoro nei cantieri dislocati nelle aree geografiche interessate al Piano. Secondo quanto riferisce oggi il ministero del Lavoro, l'obiettivo delle 7.724 aziende edili da ispezionare, nei territori considerati, previsto dal Piano, è stato realizzato e ampiamente superato, in quanto il numero di imprese complessivamente ispezionate è stato pari a 10.958. Dagli accertamenti svolti sono emerse irregolarità nei confronti di 6.812 aziende che rappresentano il 62% di quelle ispezionate. I lavoratori irregolari sono risultati 7.565, di cui il 53% è stato occupato in nero (4.037 lavoratori). Il numero dei provvedimenti di sospensione adottati è di 1.196, con una percentuale di revoche pari al 78% (932 provvedimenti revocati). Consistente il numero di violazioni in materia di sicurezza, pari a 7.881 illeciti accertati. In particolare, la Calabria è la regione con la più alta percentuale, il 75%, di aziende irregolari sul totale di quelle controllate con 1341 violazioni accertate in materia di salute e sicurezza nei cantieri. Seguono Puglia e Campania, entrambe con 6 aziende irregolari su 10 fra quelle controllate e 1.619 lavoratori totalmente in nero e 7230 posizioni previdenziali indebite, la prima, 2.289 lavoratori totalmente in nero e 3.717 violazioni di salute e sicurezza, la seconda. Infine, la Sicilia, dove sono risultate fuori norma il 48% delle aziende edili controllate.
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