Heliantos2: ancora nessun parere dall’Arpa

E’ improbabile che l’Agenzia si tiri fuori dalla conferenza dei servizi con un ‘silenzio-assenso’. E' suo dovere morale esprimere un parere tecnico su una questione che tiene con il fiato sospeso migliaia di famiglie

Sono scaduti il 18 dicembre scorso, sabato, i 30 giorni di tempo che l’Arpa s’era preso per valutare ulteriormente il progetto Heliantos2. Ma sabato 18 dicembre non è giunto a presso gli uffici regionali. Certo, c’era di mezzo il fine settimana, e a Bari è nevicato, ed era quasi scontato che sabato e domenica non sarebbe giunto alcun documento. Il termine dei 30 giorni infatti, ci hanno spiegato i tecnici della Regione, non è tassativo. Cioè non fa scattare automaticamente il silenzio-assenso che per legge vale se gli enti chiamati a dare i propri pareri sul progetto che viene valutato in sede di conferenza dei servizi, non si esprimono. E’ quanto sta per accadere con il Comune di Casarano che, avendo semplicemente presentato un vecchio documento di conformità urbanistica relativo alle aree industriali in cui dovrebbe sorgere l’impianto, ed essendo stato fatto saltare, per mancanza di numero legale, il Consiglio comunale che doveva esprimersi su Heliantos2, di fatto in sede di conferenza di servizi produrrà un sonoro ‘sì’ alle biomasse della Italgest. Ma torniamo al parere dell’Arpa. Fino alla fine dell’anno non ci sono nuove conferenze dei servizi in programma. Gli uffici attenderanno qualche giorno prima di (eventualmente) sollecitare l’Arpa ad inviare il proprio parere. E’ comunque improbabile che l’Agenzia regionale per l’ambiente si tiri fuori dalla conferenza dei servizi con un ‘silenzio-assenso’. E’ improbabile per molte ragioni: è diretta da Assennato, un direttore ‘tosto’ e irreprensibile verso ogni forma di elusione o manipolazione dei controlli; è molto attento e coraggiosamente, in molte occasioni (come nel caso della Copersalento. Si veda la rimozione del direttore provinciale dell’Arpa), ha dato il suo parere di tecnico su quanto stava accadendo nel Salento; tutti gli occhi dei cittadini sono puntati sull’Arpa che, o sia per il sì o sia per il no, ha il dovere morale di esprimere il proprio parere tecnico su una questione che tiene con il fiato sospeso decine di migliaia di famiglie; la questione ambientale ed energetica (e anche l’emergenza ambientale ed energetica) in Puglia è sotto la lente d’ingrandimento ormai di tutte le testate nazionali, e centinaia di associazioni riunite nel “Forum ambiente e salute” e appoggiate da “Italia nostra” hanno chiesto la moratoria per tutti gli impianti presentati prima della legge 31/08 che, nel caso delle biomasse, impone piccoli impianti a filiera corta. Legge a cui la Italgest, per stessa dichiarazione dei tecnici presenti alla prima conferenza dei servizi, chiede di non ottemperare, perché il progetto è stato presentato nel 2007. Il parere dell’Arpa dunque, proprio in questa fase, darebbe (per il si o per il no) un contributo chiarificatore necessario e richiesto da tutti. Siamo sicuri che arriverà. Nonostante la neve.

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