Truffa continuata ai danni dello Stato è il reato contestato all'ex direttore del Regina Pacis. L'accusa è di aver percepito denaro pubblico per spese non effettuate
Nuova condanna, a un anno e quattro mesi di reclusione, per Don Cesare Lodeserto, l’ex direttore, fino al marzo del 2005 (data del suo arresto), del Cpt (Centro di permanenza temporanea) “Regina Pacis” di San Foca e già segretario particolare dell’arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi, ex presidente della Conferenza Episcopale pugliese. La figura del sacerdote è nota alle cronache per una serie di inchieste giudiziarie e processi in cui don Cesare è o è stato imputato. L’accusa nei confronti di don Cesare era di truffa continuata ai danni dello Stato. Al centro della vicenda giudiziaria i finanziamenti pubblici per il programma denominato “Ali Nuove”, una serie di progetti volti a salvare le ragazze immigrate dalle grinfie del mercato di carne umana, la cosiddetta “tratta di esseri umani”. Secondo l’accusa Lodeserto avrebbe percepito indebitamente circa 600mila euro di contributi da parte del Ministero delle Pari opportunità, per spese mai effettuate. Come gli ottantamila euro ricevuti per un corso di taglio e cucito che, secondo la guardia di finanza, non sarebbe mai stato tenuto. L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Imerio Tramis, aveva chiesto una condanna a due anni e quattro mesi di reclusione. Assolto, invece, l’altro imputato: Donato Palladino, ex presidente della società cooperativa “Nuova Europa” di Melendugno e gestore con Lodeserto della contabilità e dell’amministrazione del “Regina Pacis”. Dal dicembre del 2007 don Cesare Lodeserto vive a Chisinau in Moldavia, dove l'ex arcivescovo (ora emerito) di Lecce monsignor Ruppi lo ha inviato in missione “fidei donum” e dove gestisce altri centri della fondazione Regina Pacis. 19 ottobre 2010 – Inchiesta Ali Nuove: udienza rinviata L'udienza si sarebbe dovuta svolgere oggi, ma è stata rinviata al 14 dicembre per indisponibilità dell'avvocato Romano. 19 ottobre 2010 – Inchiesta “Ali Nuove”: attesa per oggi la sentenza Truffa continuata ai danni dello Stato è il reato contestato a Don Cesare Lodeserto, l'ex direttore del Regina Pacis, che, insieme a Donato Palladino, all'epoca dei fatti contabile del centro di accoglienza, rischia due anni e quattro mesi di reclusione. I due, che avrebbero percepito somme per spese non effettuate, sono accusati di aver ottenuto finanziamenti pubblici per il programma di recupero delle prostitute, “Ali Nuove”. La pena è stata richiesta dal pubblico ministero Imerio Tramis. Il pm ha sottolineato i punti che proverebbero la colpevolezza degli imputati. I legali difensori (Federico Massa e Francesca Conte) invece hanno chiesto l'assoluzione con formula piena per i loro assistiti. Articolo correlato Don Cesare Lodeserto: ipotesi di truffa (16 luglio 2010)
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