Qualità della vita: la provincia di Lecce dal 94° all'83° posto

La ricerca de “Il Sole 24 Ore” si basa su indicatori quali lavoro, servizi, ambiente, salute, ordine pubblico. Per il consigliere provinciale Bruni, la classifica testimonia il valore delle politiche attive della Giunta Gabellone

Classifica de “Il Sole 24 Ore” sulla qualità della vita: + 15 posizioni in un anno, per il livello della qualità della vita in provincia di Lecce. La ricerca si basa su indicatori specifici: “Tenore di Vita”, “Affari e Lavoro”, “Servizi, Ambiente e Salute”, “Ordine Pubblico”, “Popolazione” e “Tempo Libero”. Dal 94° posto del 2009 la provincia di Lecce passa all’83° posizione, un notevole recupero pari a quello di appena altre 4 province italiane in grado di far registrare lo stesso balzo in avanti (Biella, Arezzo, Modena e Oristano). Significativo il dato delle realtà pugliesi, che vede la nostra provincia precedere tutte le altre realtà monitorate (Brindisi è 86°, Bari 93°, Taranto 100° e Foggia 106°). Per il consigliere provinciale del Pdl e presidente della Commissione Ambiente e Territorio Francesco Bruni, la classifica testimonia, dunque, come il lavoro di recupero e ripartenza della Giunta Gabellone inizi ad offrire segni visibili di vitalità e, al contempo, come l’azione del Governo Berlusconi e delle istituzioni salentine in materia di ordine pubblico abbia portato a risultati chiaramente riscontrabili sul territorio in termini di sicurezza (21° posto nazionale tra le province italiane). Analizzando il valore delle rilevazioni e le loro risultanze, particolarmente importante è il dato riferito al “Tenore di Vita” dei salentini, dato che pur in un riconosciuto e drammatico periodo di crisi economica congiunturale e internazionale tiene ancora più che vivo il sistema Salento. Stesso discorso vale per l’indicatore “Ordine Pubblico”, alla stregua e in certi casi sopra la media delle realtà del Nord Italia dove la criminalità ha pochissima influenza e rilevanza sui rispettivi territori provinciali. “L’istituzione Provincia di Lecce, in questo anno di legislatura si è già riappropriata del ruolo di 'faro' delle politiche attive e del lavoro del Salento, assumendo l’onere gravoso di farlo in questo momento storico di grande difficoltà, con spiccato senso della responsabilità istituzionale. Un ruolo di mediazione attiva riconosciuto nel tempo anche dai sindacati, dalle associazioni datoriali, ancor prima dai lavoratori stessi, che a migliaia trovano per le loro vertenze occupazionali un riferimento autorevole nell’azione del Governo Provinciale e direttamente del Presidente Gabellone. Svariati milioni di euro sono stati investiti per la realizzazione di numerose opere pubbliche, accogliendo richieste che arrivavano indistintamente da tutto il territorio. Alcuni cantieri sono stati già chiusi, altri sono aperti e con i lavori in corso, altri ancora stanno per essere aperti in un’attività frenetica, che riesce a ridare – indirettamente come azioni 'anticicliche' – notevole impulso all’economia delle aziende che si occupano di questi lavori. Nell’edilizia scolastica il Presidente ha dato indicazione diretta a rifare il look e ricostruire del tutto decine di scuole, perché abbiamo a cuore soprattutto il futuro dei nostri ragazzi. Si è avviato un percorso innovativo che porterà al taglio drastico dei fitti passivi, con l’approvazione di un progetto per la realizzazione di 2 strutture scolastiche nel capoluogo, anche grazie alle partnership con i privati. Non sono 'tecnicismi', ma operazioni intelligenti e lungimiranti, che daranno risultati e benefici certi, misurabili. Così come sono da segnalare, non da ultimo, le previste e già pianificate riqualificazioni e valorizzazioni funzionali del complesso di Masseria Torcito e dell’Abbazia di Cerrate. Nel turismo e nel marketing territoriale, allo stesso modo, sono state avviate azioni promozionali tali da garantire una crescita delle presenze turistiche nel nostro territorio, in netta controtendenza con un calo dei flussi globale e nazionale. Senza dimenticare come questa Amministrazione abbia per prima imposto un rigoroso taglio dei costi della politica, degli amministratori e della rappresentanza, di fatto anticipando di 1 anno scelte anche di politica nazionale, e – senza tornare sul refrain del debito – avviando un’azione di risanamento senza precedenti, dei conti provinciali e delle società partecipate, tagliando consulenze, gettoni di presenze degli amministratori, indennità, consigli di amministrazione interi. Allo stesso modo, per le politiche attive e di sostegno alle imprese la Provincia di Lecce si è già collocata all’avanguardia nazionale per aver stabilito relazioni oltre i nostri confini, che puntano al sostegno concreto delle nostre imprese in un quadro di internazionalizzazione (solo per citare il caso dello sbocco economico e imprenditoriale concesso ai nostri imprenditori in Tunisia, premiato e riconosciuto dal Ministero dello Sviluppo Economico con un’apposita e ingente linea di credito). Oppure si ricordi ancora la firma di un recente vero e proprio 'patto' banche – imprese, per l’aiuto e il sostegno economico concreto e diretto all’attività imprenditoriale. Scelte tangibili, anche qui riscontrabili nei benefici che apportano. Insomma, quest’Amministrazione sta “inventando” di tutto, pur di far muovere l’economia del territorio, nonostante sullo sfondo ci sia una situazione economica di crisi internazionale senza precedenti”.

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