Lecce. Trovati in possesso di 4,756 chili di sigarette sottratte furtivamente dal Deposito Fiscale di Tabacchi
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Lecce hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria due dipendenti “infedeli” della Bat, trovati in possesso di 4,756 chilogrammi di sigarette sottratte furtivamente dal Deposito Fiscale di Tabacchi. Nelle prime ore del pomeriggio di ieri, alla fine del turno di lavoro, due dipendenti, dopo aver eluso i controlli all’uscita del deposito di tabacchi, non sono riusciti però a sfuggire all’occhio attento di alcuni Finanzieri in servizio. I militari, infatti, hanno notavto che i due dipendenti, intenti a raggiungere la propria auto parcheggiata nelle adiacenze del deposito di tabacchi, si muovevano con evidenti difficoltà. Le difficoltà palesate hanno insospettito i finanzieri. I due, spaventati dalla presenza dei militari, hanno deciso di consegnare la refurtiva (58 pacchetti di sigarette) trafugata dal deposito fiscale ed occultata sotto i vestiti. Le operazioni di servizio sono proseguite, dapprima, con la perquisizione dell’autovettura utilizzata dai due operai che permetteva di rinvenire altri trentasei pacchetti di sigarette, e poi presso i rispettivi domicili, con il ritrovamento di ulteriori 130 pacchetti Al fine di reprimere altri tentativi simili, i finanzieri hanno effettuato un controllo presso il Deposito Fiscale, passando al setaccio tutti i locali di lavoro accessibili ai dipendenti, che ha portato al ritrovamento di 12 pacchetti di sigarette abbandonati da ignoti nei bagni dell’azienda. I responsabili sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di furto e contrabbando per aver sottratto tabacchi lavorati nazionali al pagamento dei diritti di monopolio. Entrambi i dipendenti ora rischiano anche la sanzione disciplinare del licenziamento.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding