Canale dei Samari. “Gli impianti – si sostiene – rappresentano un presidio sanitario e di difesa dell’ambiente
Vito Palumbo, responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne di Acquedotto Pugliese Spa, fa sapere che i depuratori di Taviano e Casarano funzionano correttamente e restituiscono un refluo adeguatamente trattato e rispettoso dei limiti di legge, sconfessando notizie riportate su alcuni organi locali di stampa, che “sono – afferma – assolutamente prive di ogni fondamento”. Il problema è stato sollevato, alcuni giorni fa, dal sindaco di Gallipoli, Giuseppe Venneri, secondo il quale le piattaforme depurative di Casarano e Taviano sversano in acque gallipoline, nel Canale dei Samari. Il primo cittadino ha chiesto al presidente del consiglio comunale, Emilio Picciolo, di convocare l'assise civica per discutere della questione. Intanto, il capogruppo Udc a Palazzo dei Celestini, Sandro Quintana ha anche organizzato una mobilitazione a oltranza con annesso sciopero della fame per riportare l'attenzione di tutti sulla questione. Ma Aqp smentisce, afferma che “l’inquinamento del canale Samari non dipende dal cattivo funzionamento degli impianti depurativi che, al contrario, rappresentano un presidio sanitario e di difesa dell’ambiente” e “si riserva di sporgere denuncia contro ignoti al fine di tutelare la onorabilità dei lavoratori che quotidianamente sono impegnati sull’impianto per garantirne il corretto funzionamento”. Le attività del gruppo, conclude Palumbo “sono del resto improntate (da sempre) alla difesa dell’ambiente e alla promozione di uno sviluppo sostenibile ed eco-compatibile, come testimoniato anche dall’introduzione di un piano acquisti verdi, il primo nel meridione con il quale Acquedotto Pugliese si è impegnato a riconvertire almeno il 30% delle sue forniture in prodotti ecologici”. 20 novembre 2010 – Scarichi a mare: presidio permanente a difesa del Canale dei Samari Il capogruppo Udc a Palazzo dei Celestini fa sentire la propria voce in merito lla vicenda legata al depuratore consortile Casarano-Taviano e allo sversamento dei reflui lungo la costa gallipolina. E, in difesa dell'area, dà avvio a un presidio permanente iniziato nella giornata di ieri.

“Lo faccio – afferma – raccogliendo e interpretando le molteplici perplessità e le forti preoccupazioni dell'intera comunità gallipolina e di associazioni e operatori turistici intendono scongiurare un pericolo grave e imminente, traducibile in inquinamento senza precedenti e conseguente divieto di balneazione in un tratto consistente della costa jonica ricadente per altro nello speccho d'acqua del 'Parco Naturale Isola di Sant' Andrea e Litorale Punta Pizzo'.

Ritengo che una realtà come quella gallipolina, che ultimamente ha riscontrato utili progressi a livello turistico, non possa e non debba permettersi il lusso di vedere cancellato un tratto di costa rinomato, riconosciuto quale zona Zps, Sic e Sic-mare e meta privilegiata di tantissimi turisti e villeggianti.

La città non può e non deve stare a guardare la politica della logica dei 'gomiti larghi', nè tanto meno quella dei favori politici a discapito dei gallipolini e della tutela dell' ecosistma marino e costiero. Continuare a sversare reflui in quel tratto di mare significherebbe pagare un prezzo incommensurabile sia in termini turistici sia in termini economici, di immagine e ambientali. Occorre tradurre la tutela dell'ambiente e dell'ecosistema marino in opportunità economiche e volano di sviluppo dell'economia locale.

Il sottoscritto, insieme ad un gruppo di concittadini provienti anche da comuni vicini, ha deciso sin da oggi 19 novembre 2010 di presenziare ad oltranza con un gazebo posizionato vicino alla foce del Canale dei Samari e sostenendo lo sciopero della fame, fino a quando la comunità non abbia un riscontro certo e favorevole da parte degli organi competenti interpellati.

Auspico che tutti i rappresentanti istituzionali territoriali (Senatori, Onorevoli, Cons.Regionali e Prov.li) pongano seria attenzione istituzionale al problema, prima che diventi di proporzioni inimmaginabili. Chiedo al Presidente della Regione Puglia, il quale ha firmato il decreto allo scarico nel mar Jonio, di raggiungerci e di constatare di persona lo scempio che tale firma ha determinato, al Presidente Gabellone, nelle sue vesti di assessore all' ambiente, di tutelare nei fatti tale area e la comunità gallipolina.

Chiedo a tutta l'Amministrazione comunale di assumere posizioni forti e decise ai fini della risoluzione, ai cittadini di raggiungerci presso il gazebo, dimostrando civilmente tutto l'amore per questa nostra Gallipoli e per l'ecosistema marino”. 18 novembre 2010 – Scarichi a mare: ancora reflui nel Canale dei Samari Il sindaco di Gallipoli, Giuseppe Venneri, ha chiesto al presidente del consiglio comunale, Emilio Picciolo, di convocare l'assise civica per discutere sulla questione legata ai depuratori di Taviano e Casarano e al loro recapito finale, vale a dire il mare di Gallipoli (Canale dei Samari e sul litorale sud). “Da sempre – ha detto il primo cittadino – abbiamo predicato massima attenzione e altrettanta allerta su una questione che riteniamo per noi prioritaria e non derogabile, vale a dire l'inviolabilità del nostro mare. La richiesta di un consiglio comunale che faccia il punto della situazione su una vicenda così importante per la nostra città, non fa altro che dare attuazione agli intenti dell'Amministrazione Comunale”. Per il sindaco, la posizione espressa dall'esecutivo cittadino nei mesi scorsi, continua ad essere sempre la stessa. “Siamo pronti a confrontarci con tutti gli enti – ha detto – per dare una soluzione definitiva e condivisa su tale questione, ma l'unico punto in discussione su cui non siamo disposti a cedere e che pertanto non ha margine alcuno di trattativa è la salvaguardia del mare di Gallipoli. La tutela delle nostre acque, per la comunità che rappresento, è un valore basilare per il turismo e quindi per l'economia dell'intera città, che non può e non deve essere sfregiata da cartelli che vietano la balneazione per oltre un chilometro di costa. Su questo punto siamo pronti, come del resto già ho avuto modo di dichiarare nei mesi scorsi, a esperire tutti gli iter previsti dalla legge per difendere il nostro mare. La volontà di discutere dei depuratori di Casarano e Taviano nel massimo organo rappresentativo della città testimonia pertanto a chiare lettere come questa città abbia sempre vivo e forte l'interesse a schivare i macigni che potrebbero devastare non solo il proprio sistema ambientale ma anche il proprio futuro e le legittime prospettive di crescita e sviluppo”.
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