La Regione continua a non trasferire i finanziamenti. La Giunta guidata da Antono Gabellone delibera il ricorso all'azione giudiziaria a causa delle inerzie di Vendola
“Da un anno e mezzo nessun cenno, nessun segnale né tanto meno una risposta positiva dalla Regione Puglia, che continua a manifestare l’intenzione di non ottemperare agli obblighi previsti dalla legge, finanziando alle province pugliesi i costi del trasporto pubblico locale”. E' questa la battaglia del Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone contro quelle che definisce “le innumerevoli inerzie del governo Vendola”. La Giunta provinciale ha approvato il ricorso alla magistratura ordinaria, per ottenere le dovute spettanze, determinate dalla legge, in materia di trasferimento delle risorse per il servizio di trasporto pubblico locale. “La Giunta Vendola – dice Gabellone – tra risposte mancate, domande cadute nel vuoto, inerzie e lassismi, continua, con pervicacia, a penalizzare i suoi stessi territori e il Salento in particolare; un comportamento inaccettabile e non più tollerabile, che la Provincia ha deciso di contrastare in tutte le sedi. Così come stabilito dalla legge, gli oneri annualmente derivanti dalla rivalutazione dei servizi minimi non possono essere posti in carico dei bilanci delle province; anche nell’ultimo incontro tenuto all’Upi l’assessore regionale, Guglielmo Minervini ha invece rappresentato l’impossibilità di destinare – come previsto – le somme concernenti queste rivalutazioni dei servizi minimi, assegnate alle province in base agli indici Istat, la quota parte spettante dei rimborsi Iva che la Regione percepisce dallo Stato e parte dei crediti maturati dalle province nel tempo. Dinanzi a questa presa di posizione irricevibile, la Provincia di Lecce continuerà a garantire ai cittadini i servizi minimi, tutelandosi con il ricorso alla magistratura ordinaria per il mancato rientro delle somme già spettanti”. Per questo, nell’ultima seduta di Giunta Provinciale, “dopo aver tentato invano ogni percorso di concertazione istituzionale”, è stato definitivamente approvato il ricorso all’azione giudiziaria avverso la Regione Puglia, “al fine – si legge nella Delibera – dell’accertamento del diritto ad ottenere le indispensabili risorse finanziarie mirate all’effettivo mantenimento del servizio di trasporto pubblico locale e alla copertura degli oneri connessi al recupero dell’inflazione”. 12 novembre 2010 – Trasporto pubblico: la Regione trasferisca i finanziamenti “Da un anno e mezzo nessun cenno, nessun segnale né tanto meno una risposta positiva dalla Regione Puglia, che continua a manifestare l’intenzione di non ottemperare agli obblighi previsti dalla legge, finanziando alle province pugliesi i costi del trasporto pubblico locale”. E' questo il commento del presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone contro le “innumerevoli inerzie della Giunta Vendola”. “La Provincia di Lecce – aggiunge – e come lei tutte le altre province pugliesi faranno ricorso alla magistratura ordinaria, per ottenere le dovute spettanze, determinate dalla legge, in materia di trasferimento delle risorse per il servizio di trasporto pubblico locale. La Giunta Vendola, tra risposte mancate, domande cadute nel vuoto, inerzie e lassismi, continua, con pervicacia, a penalizzare i suoi stessi territori e il Salento in particolare; un comportamento inaccettabile e non più tollerabile, che la Provincia contrasterà in tutte le sedi. Così come stabilito dalla legge, gli oneri annualmente derivanti dalla rivalutazione dei servizi minimi non possono essere posti in carico dei bilanci delle province. Anche nell’ultimo incontro tenuto all’Upi, l’assessore regionale Guglielmo Minervini ha rappresentato l’impossibilità di destinare – come previsto – le somme concernenti queste rivalutazioni dei servizi minimi, assegnate alle province in base agli indici Istat, la quota parte spettante alle province dei rimborsi Iva che la Regione percepisce dallo Stato e parte dei crediti maturati dalle province nel tempo. Dinanzi a questa presa di posizione irricevibile, la Provincia di Lecce e le altre province pugliesi garantiranno ai rispettivi cittadini solo i servizi minimi, provvedendo a tutelarsi per il mancato rientro delle somme già spettanti, con il ricorso alla magistratura ordinaria”. Il trasporto pubblico locale in Puglia muove giornalmente oltre 260.000 persone, impiega 9.120 addetti tra ferrovie e servizi su gomma e costa annualmente 395.823.363 euro. Questo costo è solo in una piccola parte risarcito dalla vendita dei biglietti che, con 87 milioni di euro copre poco più del 20% dell’intero servizio, il resto del trasporto si regge grazie ai contributi statali e regionali. Minervini su tagli governativi a trasporto pubblico locale. “I ritardi del Governo nazionale sulla definizione esatta dei pesanti tagli imposti ai trasferimenti per il trasporto pubblico locale rischiano di bloccare le regioni nella definizione dei servizi per il prossimo anno” dice l'assessore regionale al trasporto. “È ancora in corso una trattativa in sede di Conferenza delle Regioni, alla previsione di Tremonti di 1,477 miliardi di euro si contrappone la richiesta delle Regioni che stanno provando a stralciare da quella cifra un miliardo. In ogni caso questa decurtazione avrà conseguenze per i servizi di trasporto in tutta Italia che sono allarmanti”. “Gli effetti si ripercuoteranno sul taglio delle corse, sui livelli occupazionali e sui viaggiatori che resteranno a terra” ha spiegato l’assessore alla mobilità. “Abbiamo formulato tre ipotesi nel caso in cui i tagli del governo andranno a incidere del 10-20-30%. Solo nel primo caso potremmo temperare al mancato trasferimento di 40 milioni di euro con una riorganizzazione del servizio che elimini le sovrapposizioni, con qualche rinuncia da parte dei lavoratori e forse senza l’attivazione di aumenti di tariffe. Diversamente, se il mancato trasferimento fosse del 30%, ai 118 milioni in meno provenienti dal governo dovremmo far fronte con un aumento delle tariffe del 56% o dovremmo rinunciare alla copertura di servizi di collegamento essenziali che potrebbero lasciare senza mezzi pubblici 168 mila pugliesi ogni giorno. Per questo motivo ho convocato la settimana prossima le rappresentanze sindacali e delle società di trasporto per un primo confronto”. Un quadro che potrebbe ulteriormente degradarsi nell’ipotesi che gli effetti della legge di stabilità, su cui sta lavorando il governo e che contiene il capitolo sul trasporto locale, confermi il taglio di 1,477 milioni di euro a quel punto. “Sarebbe il totale collasso del sistema. Quando a luglio abbiamo definito gli effetti della manovra economica: macelleria sociale, non abbiamo esagerato. Le conseguenze per i cittadini saranno peggiori di quanto avevamo immaginato” conclude Minervini. 27 ottobre 2010 – Trasporto pubblico: proteste della Provincia contro la Regione Restituire le deleghe alla Regione in materia di trasporto pubblico locale: è la possibilità avanzata dal Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone al Presidente delle Province di Puglia, Francesco Schittulli, in una lettera incentrata sulle problematiche derivanti dai contratti di servizio del trasporto pubblico locale e dagli oneri di rivalutazione monetaria e di revisione dei prezzi. “Su questa questione – scrive Gabellone a Schittulli – le pronunce della magistratura ordinaria e arbitrale lasciano sempre più esposte le province a dover far fronte da sole agli oneri finanziari derivanti dai contratti di trasporto pubblico che come province oggi gestiamo per delega regionale. Ciò mentre gli oneri annualmente derivanti dalla rivalutazione della spesa diretta a garantire lo svolgimento dei servizi minimi – ricorda il Presidente della Provincia di Lecce – devono necessariamente essere posti a carico della Regione, che è l’Ente (ai sensi dell’articolo 16 del Decreto Legislativo 422 del 1997) sul quale bilancio devono essere posti a carico tutti i costi dei servizi minimi da garantire sul territorio. Sono davvero disarmanti, invece, il silenzio e l’inerzia della Regione Puglia, più volte infruttuosamente sollecitata con ordini del giorno e mozioni del Comitato Direttivo dell’Upi, oltre che da deliberazioni dei consigli provinciali, all’attivazione di un apposito Tavolo Tecnico Interistituzionale diretto all’analisi dei problemi ed alla soluzione operativa delle problematiche in campo. Si sottolinea, inoltre, che a tutt’oggi la Giunta Regionale, in violazione dell’articolo 24 della Legge Regionale n° 10 del 2009, non ha ancora adottato i provvedimenti di destinazione a favore delle province delle somme derivanti dalla compartecipazione al gettito dell’accisa sul gasolio per autotrazione e che costituiscono il fondo finanziario sulla base del quale garantire le risorse necessarie per il mantenimento dei servizi di trasporto pubblico locale, incluso il recupero dell’inflazione. Penso – scrive ancora Gabellone – sia giunto davvero il momento di un’azione di protesta istituzionale formale e diretta, che preveda finanche l’immediata restituzione della delega alla Regione in ordine alla gestione di servizi di grande rilievo e di importanza sociale, ma i cui costi diretti e accessori non possono più gravare sulle casse provinciali, già fortemente indebitate. Ti chiedo pertanto – conclude Gabellone rivolgendosi a Schittulli – di voler coinvolgere il Presidente della Regione Vendola in un immediato incontro di chiarimento, per l’assunzione di ogni relativa forma di iniziativa”.
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