Casciaro: La fidejussione è contro il bene comune

Casarano. Non si arresta il dibattito dopo la clamorosa delibera con cui il Consiglio comunale si è espresso a favore dell'iniziativa imprenditoriale del sindaco Ivan De Masi. Scoperchiando un grande conflitto d'interessi

Di seguito, l'intervento di Claudio Casciaro, portavoce della minoranza a Palazzo dei Domenicani incentrato sulla fidejussione solidale da parte del Comune, a favore della società di calcio Virtus Casarano. Casciaro, che chiede a maggiornaza e minoranza di andare oltre le “ingessature” di appartenenza in nome del “Bene Comune”, sottolinea le principali anomalie della delibera in discussione. L'intervento Un saluto ai cittadini, che numerosi questa sera assistono ai lavori del consiglio comunale, è un segnale che l’argomento in discussione interessa notevolmente la nostra comunità, cosi come ho potuto appurare anche sui diversi siti. Un saluto ai colleghi consiglieri, registro questa sera l’assenza del Sindaco, strano vista l’importanza dell’argomento, forse aveva altri e più importanti impegni? Partecipare al consiglio comunale, massima assise cittadina, è per me ma anche per tanti consiglieri motivo di grande responsabilità e di ricerca continua nel tener fede al mandato ricevuto dagli elettori. Vorrei premettere un grande disagio a discutere argomenti come questo in esame oggi, purtroppo non è la prima volta che si verifica ciò, in questo primo anno di legislatura, spesso i consiglieri comunali sono stati fortemente condizionati. Ricordo brevemente alcuni episodi; quali la discussione del Pirp riqualificazione di Contrada Botte, quando parecchi consiglieri si trovarono in difficoltà a parlare liberamente, perché a fronte di un cospicuo finanziamento i lavori dovrebbero essere realizzati da una “certa azienda”. O la vicenda della scelta del nuovo Segretario Comunale, dove con scarso senso delle istituzioni, si stava individuando un famigliare del Sindaco. O ancora il dibattito sulla centrale a biomasse che è stato fortemente condizionato da questo tipo di amministrazione, si è cercato di leggerlo in chiave politica, quasi un referendum sul sindaco e tralasciando le valide motivazioni ambientali e di tutela della salute. Ed infine l’anomalia, perché parliamo e discutiamo di risparmi e poi si convoca questo consiglio a soli dieci giorni di distanza dal precedente, pur non essendovi motivi di urgenza o importanti scadenze amministrative. Sorge spontanea una domanda, che rivolgo ad ogni singolo consigliere, le decisioni che vengono adottate sono ispirate e motivate dalla ricerca del Bene Comune?. Vorrei portare all’attenzione di tutti i cittadini di Casarano e dei consiglieri sul principio spesso trascurato ed ignorato del “Bene Comune”. Vorrei ancora ricordare come “per bene comune” si intende “l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono sia alla collettività sia ai singoli membri di raggiungere la perfezione”. Il bene comune non consiste nella semplice somma dei beni particolari. Essendo di tutti e di ciascuno è e rimane comune, perché indivisibile e soltanto insieme è possibile raggiungerlo, accrescerlo e custodirlo. Tutto ciò impone la ricerca continua in forma pratica e non soltanto ideale. Il bene comune impegna tutti i membri della società, nessuno è esentato a collaborare, a seconda delle proprie capacità al suo raggiungimento ed al suo sviluppo. I compiti della comunità politica nella sua azione di governo è proprio quello di armonizzare con giustizia i diversi interessi settoriali. A questa delicata ed importante funzione vorrei richiamare questa sera ed in ogni consiglio comunale i colleghi consiglieri. La delibera che questa sera esaminiamo come la collochiamo dopo queste riflessioni sul bene comune?. Mi rivolgo in modo pressante alla coscienza dei singoli consiglieri nell’esprimere il loro voto, tralasciando possibilmente l’ingessatura nella maggioranza o minoranza. Rivolgendo ora il mio esame alla delibera in discussione, vorrei sottolineare le principali anomalie: 1) Da una polizza a garanzia del comune, da parte della Virtus Casarano di € 1.025.000,00 si passa ad una fidejussione solidale, quindi vengono meno le garanzie previste nella precedente convenzione e perciò il Comune di Casarano, cioè i cittadini Casaranesi, sono chiamati ad una corresponsabilità di un altro pesante debito; 2) La comunità di Casarano perché deve rispondere di scelte fatte dalla società sportiva, con quali garanzie di solvibilità? 3) Rientra nella normalità che il Comune proprietario dell’immobile debba deliberare su una proposta avanzata da privati, senza avere totale prontezza di tutta la documentazione, e delle relative implicazioni e responsabilità economiche? 4) Era proprio necessario costruire questa curva sud, non sarebbe stato più semplice sistemare solo le gradinate esistenti con una capienza di spettatori più che sufficiente per una città come Casarano? 5) Rispettando il calcio ed il tifo vero di tanti cittadini ricordiamo con riconoscenza Giuseppe Capozza ed il CAV. Antonio Filograna che hanno scritto pagine indimenticabili nella storia calcistica della città diffidiamo di quei personaggi che usano il calcio ed il tifo per altri scopi, come già successo nel 2001 e forse anche in altre occasioni; 6) E’ giusto consumare le capacità del Comune di contrarre mutui? Credo che un’amministrazione seria ed attenta si dia una scaletta di priorità, ed in questo particolare momento storico la nostra città forse ha emergenze più gravi ed importanti in primis il lavoro e la seria crisi economica che colpisce numerose famiglie della nostra comunità. In questi giorni sul web o incontrando diversi cittadini, ho registrato un giudizio fortemente negativo su questa delibera, credo che il consiglio comunale abbia il dovere di tenere conto degli interessi generali di questa città e delle aspettative di tanti. Nel concludere queste mie riflessioni nel rispetto di tutti torno a fare appello alla coscienza dei singoli consiglieri, chiedendo prima di deliberare, se questo atto amministrativo è veramente rivolto al “Bene Comune”. Articolo correlato Fidejussione solidale: il Consiglio approva (30 ottobre 2010)

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