Afghanistan: torna a casa il caporalmaggiore Marco Pedone

VIDEO E' giunta a Galatina la salma del militare ucciso. A Patù, paese d'origine, la comunità lo attende per tributargli l'ultimo omaggio

Marco Pedone, il caporalmaggiore 23enne degli alpini (in forza al settimo Reggimento di Belluno) ucciso in Afghanistan nell'ennesimo attentato contro i militari italiani, è arrivato a a Galatina alle 16.45. Successivamente sarà trasferito a Patù, dove la sua comunità lo attende per rendergli l'ultimo omaggio.

marco pedone

Il sindaco di Patù, Angelo Galante, ha proclamato due giorni di lutto cittadino, oggi e domani. Le bandiere, nel piccolo Comune salentino, sono a mezza asta e le attività commerciali sono state sospese. Alle finestre invece sventolano i tricolori. Le esequie solenni sono state celebrate, questa mattina, alle ore 10.30 nella Chiesa romana di Santa Maria degli Angeli alla presenza delle massime autorità. I funerali privati invece si svolgeranno domani alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Patù. La camera ardente è stata allestita nel municipio. I tragici fatti risalgono a sabato scorso. Gli alpini viaggiavano su di un Lince quando un ordigno potentissimo è esploso al loro passaggio e li ha fatti saltare in aria. Secondo quanto spiegato dal generale Massimo Fogari, portavoce dello Stato maggiore della Difesa, si è trattato di un'imboscata. La colonna di mezzi era diretta nella valle del Gulistan. Alla bomba è poi è seguito un attacco a colpi di armi da fuoco da parte dei guerriglieri. Di lui, a chi lo conosceva, resteranno i ricordi di una vita o anche solo di pochi momenti spesi assieme. Per tutti gli altri, a raccontare e far conoscere Marco, ci sono le parole di chi lo aveva incontrato. Il sindaco Galante lo definisce “un figlio di tutti noi”. Il caporale Letizia Scirea dice che “Marco era un libro aperto. (…) Un ragazzo forte, leale, educato fin troppo. Molto devoto a quello che era la sua decisione, la Patria e tutti i valori che ne possono conseguire”. Il caporalmaggiore era l'ultimo di tre figli di Michele e Assuntina. Il sottufficiale morto oggi in Afghanistan viveva con i genitori e con le due sorelle nell'abitazione di via Silvio Pellico.

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