Puglia: raddoppia la cassa integrazione con 86mila lavoratori coinvolti. Lievitano le pensioni a via Capruzzi

Cresce del 104% la Cig ordinaria, straordinaria e in deroga. Colpito il sistema produttivo. A Bari scatta l'aumento degli assegni vitalizi a ex consiglieri regionali. Ecco la Puglia a due velocità. Inversamente proporzionali

La crisi economica in Puglia può essere efficacemente fotografata dal dato sulla cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga. Nei primi sette mesi del 2010 ha fatto registrare un aumento del 104%, coinvolgendo oltre 86 mila lavoratori (dato medio rispetto al calcolo del monte ore), di cui 43 mila “a zero ore”. Un autentico disastro che ha colpito l'intero sistema produttivo pugliese, le Pmi e le grandi imprese. I casi della British American Tobacco e dell’Ilva ne sono un esempio, ma lo testimoniano anche lo stillicidio di chiusure del settore tessile-abbigliamento-calzaturiero. Stessa situazione a Brindisi dove l'allarme è scattato con la crisi dell'Alenia: con l'annunciata chiusura dello stabilimento spezza il polo aeronautico, già in forte disagio per l'indotto del Petrolchimico, pressato da situazioni critiche nelle fabbriche Sif, Alfa Edile e Europlastic. Intanto, in Regione scatta un aumento “d'ufficio” (3%) degli assegni vitalizi e di reversibilità di consiglieri regionali che hanno concluso il proprio mandato. E con decorrenza dal 1° gennaio 2010. L'obiettivo è quello di “parificare” i vitalizi, prima previsti secondo due differenti tabelle. Legge regionale 25 febbraio 2010 Art. 24 Parificazione e adeguamento degli assegni vitalizi dei consiglieri regionali 1. L’assegno vitalizio, corrisposto a favore dei consiglieri regionali in carica fino alla VI legislatura e per i quali non è stato ancora completato il processo di parificazione previsto dall’articolo 9, comma 5 bis (dove è possibile consultare le tabelle), della legge regionale 27 giugno 2003, n. 8 (Testo unico sulle norme in materia di trattamento economico e previdenziale dei consiglieri regionali della Puglia), introdotto dall’articolo 70, comma 4, lettera c), della legge regionale 12 gennaio 2005, n. 1, è rideterminato secondo la tabella di cui al comma 2 dell’art. 9 della medesima legge regionale alla data del 1° gennaio 2010. Art. 70, comma 4 lettera c): dal 1° gennaio 2006 le percentuali della tabella di cui al comma 1 sono aumentate semestralmente, ciascuna, di un punto sino a eguagliare, a parità di anni di contribuzione a parità di anni di contribuzione, le percentuali della tabella di cui al comma 2. (vedere le tabelle all'art. 9 della legge regionale del 27 giugno 2003) Tutto ciò è, appunto, rideterminato alla data del 1° gennaio 2010. La differenza tra i provvedimenti è nella firma: prima Fitto poi Vendola. 2. Per gli anni 2010, 2011 e 2012 gli assegni vitalizi sono adeguati esclusivamente e annualmente secondo i meccanismi previsti dall’articolo 24 della legge 23 dicembre 1998, n. 448 (Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo). La presente legge (…) entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia. In soldoni: gli ex avranno 120 euro in più al mese (da moltiplicare per 152 assegni da coprire). Ci chiediamo: qual è il “rapporto” rispetto a quanto intasca un comune pensionato? “Gli aumenti del trattamento degli ex consiglieri non sono stati deliberati dall’ufficio di presidenza. Si tratta di un adeguamento automatico, un atto dovuto dagli uffici competenti, per effetto di norme che in questa legislatura intendiamo rivedere prioritariamente, nel quadro del contenimento dei costi della politica”. Questo il commento del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna. “E' intervenuta – spiega Introna – una determinazione del dirigente del Servizio amministrazione e risorse umane del Consiglio regionale, adottata, in data 28 settembre 2010, in applicazione della legge regionale del 25 febbraio 2010, n.5, che ha previsto, per gli anni 2010, 2011 e 2012, l’adeguamento degli assegni vitalizi esclusivamente e annualmente secondo i meccanismi previsti dall’art. 24 della legge statale 23 dicembre 1998, n.448 (misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo). Tale norma prevede che la percentuale di adeguamento annuale delle retribuzioni del personale non contrattualizzato sia determinata con Dmpc (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri), tenuto conto dei dati comunicati dall’Istat”. Se ne deduce che, l'adeguamente è formalmente ineccepibile oltre che “al rialzo”. Che, come si dice, “il sistema è quello”, e che gli uffici consiliari non possono che applicarlo, a norma di legge. “Ma – tiene a precisare Introna – una necessaria correzione al ribasso, è una priorità condivisa. D’intesa con tutti i gruppi di maggioranza e minoranza e come anticipato nelle dichiarazioni rese all’assemblea all’atto dell’insediamento, è fermo intendimento dell’attuale ufficio di presidenza modificare l’impianto legislativo”. Ma se non bastassero gli adeguamenti automatici, ci sono quelli “a scelta”. Tipo il rinnovo, a gusto personale, degli arredi negli uffici degli assessori regionali. Spesa totale per il nuovo look 110mila euro. Insopportabile per chi sopravvive con sussidi o cassa integrazione Articoli correlati C'è crisi. Grandi aziende chiudono (20 settembre 2010) Cassaintegrati Ntc: convocato tavolo in Provincia (22 settembre 2010) Filanto Labor: il Ministero del Lavoro tace ancora (24 settembre 2010)

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