Nonostante i lavori di adeguamento da 1.200.000 euro, l'impianto non è collaudato. I dipendenti, senza lavoro da 10 mesi, scrivono alle Istituzioni
Passa il tempo, ma la situazione non cambia. I lavoratori dell’impianto di depurazione Asi di Galatina tornano a segnalare problemi gravissimi in merito alla tutela dell’ambiente e del loro posto di lavoro. E lo fanno con una lettera inviata al Prefetto di Lecce, Mario Tafaro, al Presidente Consorzio Asi di Lecce, al Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, agli assessorati regionali all’Ecologia e ai Lavori Pubblici, ai Consiglieri Regionali della Provincia di Lecce, ai Comuni di Galatina e Soleto e alla Procura della Repubblica. Gigi Samueli, Claudia Renna, Angelo Distante, Luigi Romano, Mario Gentile, Emilio Nicolì sono stati licenziati 10 mesi fa, i lavori di adeguamento dell’impianto si sono conclusi lo scorso maggio, eppure, a oggi, la struttura non risulta collaudata, benchè i lavori di adeguamento siano costati 1.200.000 di euro di denaro pubblico. Anzi, al danno si è aggiunta la beffa, perchè dei balordi hanno sottratto la maggior parte dei cavi elettrici necessari al funzionamento dell’impianto, determinando un gravissimo danno economico alle casse già esigue del Consorzio Asi. Si chiedono i lavoratori: “se esiste un custode, come dichiarato dal Consorzio Asi di Lecce, perché ancora non è stato assunto nessun lavoratore che possa vigilare e manutenere l’impianto?”. E ancora: “le Amministrazioni Comunali di Galatina e Soleto, come possono permettere che sul proprio territorio la zona industriale continui a operare indisturbatamente senza impianto di depurazione (completamente fermo per furto da Giugno 2010)?” E poi: “dove continuano ad andare a finire i Reflui delle Aziende regolarmente allacciate alla condotta?” Per poter funzionare l’impianto di Galatina, oltre al collaudo e alla sistemazione del problema elettrico (dovuto al furto dei cavi), necessita delle autorizzazioni Aia che devono essere rilasciate dalla Regione Puglia, fanno sapere. “Dal 9 agosto 2010, giorno della conferenza dei Servizi tenutasi in Regione, a oggi, ancora il Gestore e il Consorzio Asi non hanno provveduto a fornire le documentazioni richiesta dalla Regione Puglia per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Forse non c’è la volontà di far ripartire l’Impianto e permettere ai Lavoratori di riprendere il loro posto di lavoro?”. I lavoratori si dichiarano stanchi perché problemi gravi, come l’inquinamento ambientale e la perdita di sei posti di lavoro, è presa sottogamba da chi, sicuramente, ha lo stipendio e sa come sfamare i propri figli. “Chiediamo al Prefetto, alle Istituzioni serie e responsabili – dicono – di intervenire con atti concreti affinchè questa situazioni cambi radicalmente. L’impianto di depurazione è stato adeguato per poter funzionare e non per essere abbandonato, causando la distruzione dello stesso. Le domande dei lavoratori Asi Adeguamento di 1200000 euro di soldi pubblici · Chi è il Gestore/Custode di questa struttura? · Dove scaricano i Reflui le aziende dell’Area Industriale di Galatina/Soleto se l’Impianto è completamente fermo da Gennaio 2010? · Perché non vengono collaudati i lavori di adeguamento? · Il furto dei cavi elettrici si sarebbe potuto evitare se il Gestore/Custode avesse assunto parte dei lavoratori per far vigilare sulle apparecchiature dell’Impianto? · La Delibera di affidamento della Gestione/Custodia alla Ditta EMES SRL fatta dal Consorzio ASI di Lecce cosa prevede se l’Impianto versa in questo stato di completo abbandono? · Le amministrazioni Comunali di Galatina e Soleto non dovrebbero vigilare affinchè sul proprio territorio non si continui a inscenare questo scempio? · Al di là delle promesse da Campagna Elettorale, i Lavoratori licenziati il 31/12/2009 ancora continuano a restare licenziati e senza nessuna forma di reddito. http://www.youtube.com/watch?v=G4XPidOb-F8 (stato di abbandono dell'impianto di depurazione Asi di Galatina) 28 luglio 2010 – Depuratore Asi, il dramma del lavoro continua I lavoratori Gigi Samueli, Claudia Renna, Angelo Distante, Luigi Romano, Mario Gentile ed Emilio Nicolì, dell'impianto Asi di Galatina, segnalano il totale stato di abbandono in cui versa la struttura, nonostante “i lavori di adeguamento del Depuratore di Galatina siano ormai conclusi, da diversi mesi, dopo la nomina della Commissione di Collaudo avvenuta nel mese di Giugno 2010”. I problemi duunque continuano. “Come dichiarato dall’Ingegnere nominato dalla Regione Puglia per il collaudo, l’Impianto per essere collaudato necessita della messa in Esercizio. E per fare questo è necessario che l’Impianto lavori con i Reflui Autotrasportati, considerando che dalla Condotta proveniente dall’Area Industriale di Galatina-Soleto, l’arrivo dei Reflui è quasi o, per le varie problematiche più volte segnalate e denunciate e mai risolte dagli Enti preposti”. Il capitolo più dolente di questa vicenda, è che “a pagarne le conseguenze, sono sempre i sei lavoratori che dal primo gennaio si trovano a casa in attesa della riassunzione”. E la situazione è doppiamente problematica se si fa riferimento alla “fine del sussidio di disoccupazione, fissato per questo mese”. Gli operai chiedono all'Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia di rilasciare, prima della pausa estiva, l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale), anche in Via Provvisoria, richiesta dalla Ditta Emes Srl di Lecce da più di due anni. Solo mediante l’Aia l’Impianto può riprendere a lavorare con i Reflui Autotrasportati, e i sei lavoratori possano essere riassunti. Nella stessa situazione versa l’Impianto di Depurazione Asi di Nardò, adeguato, completato in tutto, ma in attesa dell’Aia richiesta sempre dalla stessa ditta. Il rilascio di detta autorizzazione potrebbe permettere l’Assunzione del Personale licenziato dall’Impianto di Galatina, in attesa che quest’ultimo torni pienamente funzionante. I Lavoratori invitano, infine, a tornare a discutere a tutti i livelli, dei gravi problemi che attanagliano l’Area Industriale di Galatina/Soleto.
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