Pdci Ugento: sostegno agli studenti in difficoltà

Il consigliere comunale Angelo Minenna solleva il problema del diritto allo studio e degli universitari più bisognosi

“Crisi dell’Università del Salento. Misure a sostegno degli studenti universitari bisognosi di Ugento, Gemini, Torre San Giovanni e marine” è il titolo di una mozione del consigliere comunale del Pdci, Angelo Minenna, indirizzata al presidente del Consiglio Comunale di Ugento Biagio Marchese, al presidente della IV Commissione Consiliare permanente Cultura, Turismo, Servizi Sociali, Pubblica Istruzione, Massimo Colosso e, per conoscenza, all'attenzione dei capogruppo. L'oggetto della mozione, da porre in esame nella prossima seduta del Consiglio Comunale, riguarda “misure di sostegno a favore degli studenti universitari bisognosi e delle loro famiglie”. Con il documento, il consigliere Pdci chiede al sindaco e alla giunta “l'istituzione nell’immediato di un Fondo Comunale di Garanzia per il diritto allo studio per quelle famiglie del territorio ugentino con meno di 20mila euro di reddito complessivo, da riservarsi prioritariamente agli studenti che scelgono di proseguire i loro studi presso l’Università del Salento. A regolamentare e a disciplinare il suddetto Fondo Comunale di Garanzia mediante apposito Regolamento Attuativo, da redigersi a cura degli Uffici Comunali preposti e dalla competente Commissione Consiliare Permanente, se istituita”. Minennna si dichiara disponibile a collaborare con gli Assessorati e con i relativi uffici nella definizione e regolamentazione dei mezzi di sostegno. Il consigliere, nella relazione illustrativa della mozione, sottolinea come sia noto a tutti la crisi economica e finanziaria che sta attraversando l’Università del Salento, a seguito dei tagli ai finanziamenti statali effettuati dal Governo Nazionale. “Chi sarà a pagarne le conseguenze?” si chiede. “Ovviamente gli studenti più poveri e più bisognosi di mezzi e strumenti per poter studiare. E’ bene ricordare che lo studio è un diritto e non un privilegio, così come sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana, e per questo è anche nostro compito, quale classe politica locale – afferma – aprire un dibattito (…) e cercare di porre in essere ogni misura in favore degli studenti universitari del nostro territorio (…), con particolare riferimento a coloro che hanno scelto l’Università del territorio salentino, sempre più in difficoltà e con meno servizi pubblici, tendenti a far esercitare veramente il cosiddetto 'diritto allo studio'. (…) Sarebbe imperdonabile se qualcuno dovesse rinunciare agli studi universitari perché le tasse sono troppo alte, perché gli affitti degli alloggi sono lievitati, perché il costo dei trasporti pubblici aumenta, perché mancano gli strumenti essenziali per poter studiare in maniera decente”. Le premesse La mozione del consigliere prende le mosse dalla considerazione che “da anni, ormai, quasi tutte le politiche dei vari governi che si sono succeduti hanno previsto tagli, in termini di prestazioni e servizi essenziali, al settore della cultura e dell’istruzione pubblica”, con un riferimento preciso agli ultimi tre anni e alle “volontà del Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini“, con cui “le risorse e i servizi erogati alle Università italiane si sono drasticamente ridotti”. Di conseguenza, molti Atenei hanno dovuto diminuire i servizi essenziali offerti agli studenti e aumentare la tassa d’iscrizione. “Un territorio come quello del Salento, fatto di storia, arte e trazioni millenarie, oltre che da diverse eccellenze tecnico – scientifiche, lodate tra l’altro in una recente visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – scrive Minenna – non può prescindere dall’avere una Università forte e solida, in stretto contatto con le realtà locali e produttive e che collabori attivamente con le Amministrazioni Pubbliche nella ricerca di soluzioni condivise per il rilancio del territorio e la creazione di opportunità di sviluppo a 360°”. La difficoltà dell'accesso allo studio “potrebbe portare ad un sostanziale depauperamento ed impoverimento non solo culturale, ma anche 'materiale', dell’intero territorio salentino che si vedrebbe privato di importanti risorse ed intelligenze, avviate verso altri percorsi di vita o, peggio, dirottati verso altre università del territorio nazionale, dove minore è stata la scure dei tagli imposti dalle manovre finanziarie degli ultimi anni”. Infine, è netto il richiamo alla Costituzione e agli articoli 3 e 9 dei Principi Fondamentali che recitano rispettivamente che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…” ed ancora “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca tecnica e scientifica”.

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