Innaffia piante di marijuana con sangue di bue

Arrestata insospettabile 35enne incensurata di Tricase. Ora è ai domicilari

A Tricase, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato per coltivazione di canapa indiana Stefania Bolognino, un’insospettabile 35enne incensurata. Da alcuni giorni l’attività svolta dai Carabinieri indicava che la donna per far crescere le proprie piante, arrivava a innaffiarle con sangue di bue. In un primo momento la notizia era sembrata tanto curiosa quanto surreale e anche le frequentazioni attuali e passate della Bolognino non davano adito ad alcun sospetto. Negli ultimi tempi, però, la strana abitudine della donna di procurarsi sangue di bue ha iniziato ad essere nota ed è giunta anche ai Carabinieri della Stazione di Tricase. Andati a casa della Bolognino per procedere a una perquisizione domiciliare, la donna è apparsa ai militari assolutamente tranquilla e serena. Fin troppo. La sua seraficità non è venuta meno neanche quando, estesa l’attività di polizia giudiziaria al giardino, i Carabinieri si sono trovati davanti a un capanno degli attrezzi chiuso con un lucchetto nuovo. Alla richiesta di aprirlo, la donna ha risposto di non essere in possesso delle chiavi e di non saper nemmeno indicare chi le potesse avere. La risposta è apparsa subito incomprensibile visto che il capanno era nel giardino privato della casa e pertanto non accessibile a chiunque. Grazie a un fabbro, i militari hanno tranciato il lucchetto e, all’interno del manufatto, hanno trovato tre vasi contenenti ciascuno una piantina di cannabis alta circa mezzo metro. Dei tre arbusti uno era pieno di infiorescenze, la parte maggiormente ricca di tetraidrocannabinolo, il THC, principio attivo della canapa indiana. Accompagnata in caserma, la donna è stata dichiarata in arresto per coltivazione di sostanza stupefacente. Di quanto avvenuto è stata data notizia al Pm di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, Dr. Capoccia, il quale ha disposto il trasferimento di Stefania Bolognino presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

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