L'inchiesta del Tacco riguardava le varie vicende giudiziarie dell'editore di Telerama: dall'arresto ai domiciliari al processo per presunta truffa 488
Per il gup Annalisa De Benedictis il direttore del Tacco, nel redigere l'inchiesta, ha affrontato un “serio e diligente lavoro di ricerca”. Il “diritto di critica non è comprimibile in un sistema democratico”
La sentenza non necessita di commenti. Il gup Annalisa De Benedictis è esemplare, entrando nel merito dell'inchiesta del Tacco e dei vari capi d'imputazione del pm Antonio De Donno che aveva chiesto il rinvio a giudizio. Nei tempi bui che il sistema dell'informazione sta attraversando, sentirsi ribadire che i capisaldi della democrazia, tra cui il diritto d'informazione, sono tutti lì e nessuno li può distruggere, è una bella ventata di ottimismo. Le diffide e le querele come preordinato strumento di intimidazione e non come legittimo esercizio di difesa da parte di chi si sente offeso, sono state riconosciute, nei loro effetti, dal gup: “Le diffide e le querele -scrive il gup – per quanto legittime, hanno pur sempre raggiunto lo scopo di tentare di paralizzare l'attività giornalistica dell'imputata, che di fatto si è vista protagonista di procedimenti penali tutt'ora sub iudice”. Questa bellissima vittoria è tutta dei lettori del Tacco d'Italia, che continuano a seguirci, sempre più numerosi, ritenendoci degni della loro fiducia. Ringraziamo l'avvocato Massimo Manfreda, del foro di Brindisi, che ci ha egregiamente difeso, credendo da sempre nella nostra professionalità. In allegato il testo della sentenza
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