Paolo Pagliaro e la regione Salento

La “regione Salento” è un'iniziativa puramente mediatica, senza alcun ancoraggio concreto tra le popolazioni del così detto “grande Salento”

Paolo Pagliaro, cinquantenne, padre di quattro figli, di cui due con l'attuale moglie Jacqueline Adames, è il proprietario di TeleRama. Con un piccolo gruppo di opinion leaders leccesi ha lanciato la proposta di fare della penisola salentina una vera e propria Regione, modificando la Costituzione italiana. Un'idea balneare che, grazie all'enorme tam tam mediatico delle sue reti tv prontamente raccolto dai giornali locali, è divenuto uno dei temi centrali del dibattito politico. Nichi Vendola l'ha subito definito un tema “leghista”, sperando magari che si passasse rapidamente a discutere di temi più urgenti. Il Salento in effetti è una regione geografica (l'omonima penisola) e un'identità culturale ma non è facile fissare confini. Provate a chiedere a un tarantino, un ostunese o un brindisino se si senta o meno “salentino”. Diverso po' esser il discorso per Manduria o San Pietro Vernotico ma a conti fatti la popolazione salentina supera di poco il milione di abitanti. E' un territorio in cui è palpabile un forte collante identitario: Il dialetto o in alcuni casi la la lingua, come nel caso del “griko” (perchè non proporre allora una Regione Grika), la musica (la pizzica), l'economia (il TAC, il vino e l'olio, il turismo). Magari è più forte che in altri territori ma l'identità localistica riguarda tutta l'Italia, come insegna la vecchia trasmissione tv “Campanile sera”. Il tentativo di tracciare dei confini di una “regione Salento” è una pura operazione mediatica. Guardiamo piuttosto a cosa accade nell'Emilia e nella Romagna, che tranquillamente convivono nella medesima entità amministrativa riuscendo a produrre un PIL altissimo. Un conto è rivendicare l'orgoglio di essere salentini, altra cosa è iniziare procedure di secessione, facendo proliferare le poltrone e i costi della politica. Lo sparuto gruppo che propone questa idea senza alcuna possibilità di realizzazione ha probabilmente l'obiettivo di conquistare il primo posto di televisione del grande Salento, indebolendo il radicamento delle sue concorrenti (Studio 100 e Telenorba). Un'operazione commerciale ma anche politica, finalizzata a contrastare Vendola che definì in un comizio “Teletrama” la locale Telerama.

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